REDAZIONE EMPOLI

Piero e Federica nell’incubo francese «Qui sembra di essere in guerra»

La testimonianza di una coppia di empolesi che vive in Costa Azzurra

Piero Torino e Federica Bellucci

Empoli, 16 luglio 2016 - «COME si vive in Costa Azzurra? Beh... Ormai è una guerra. Punto. Ma guai a chiudersi in casa: sarebbe come darla vinta a loro». Loro. Il nemico senza volto. Gli attentatori. I terroristi che, stavolta al volante di un camion bianco con una cella frigo imbottita di granate e armi, hanno spezzato più di ottanta vite. La loro colpa? Assistere ai fuochi del 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia. Giorno di festa, anche sulla Promenade des Anglais, teatro del massacro. «Eravamo lì giorni fa con amici arrivati dall’Italia. Su quello stesso lungomare», ricorda Piero Torino, empolese di 33 anni.

Vive a Cannes per amore. Ha seguito la fidanzata Federica Bellucci. Lei, di Limite sull’Arno, ha avviato uno studio di fisioterapia, lui è in cerca di lavoro. «Magari da aiuto cuoco o pizzaiolo, va bene tutto. E’ qui che vogliamo costruirci un futuro», sottolinea l’empolese in trasferta da sette mesi. Alle prese con il ‘giorno dopo’ la mattanza in nome della religione islamica. «Giovedì avevamo trascorso una giornata al mare – racconta il tifosissimo dal cuore azzurro Empoli – Una pizza al volo e siamo andati in spiaggia per assistere ai fuochi d’artificio. Con noi anche la mamma e un’amica di Federica».

Parte l’inno francese ed è un coro, aspettando i fuochi. «Alle 22.30 lo spettacolo è finito – spiega – Preso un gelato, siamo andati a casa. E accesa la tv abbiamo saputo dei fatti di Nizza. Per strada, avevamo sentito le sirene delle ambulanze ma mai avremmo immaginato». La coppia ha amici a Nizza, «per fortuna nessuno è rimasto coinvolto: d’istinto è impossibile non pensare che poteva succedere a te». Dall’Italia arrivano messaggi: famiglie e amici si sono preoccupati. «Il risveglio è stato tremendo – ammette – Da 30 i morti sono saliti a 84, innocenti, bambini. Vedere un pazzo che fa a zig zag per prendere la gente fa rabbia. E’ inaccettabile. C’è paura stamani (ieri ndr): feste in strada e spettacoli qui vanno avanti fino a Ferragosto». Ma c’è anche solidarietà. «I francesi sono uniti – sottolinea Piero – Torneremo a

, presto. Non per curiosare, ma per far vedere che la Francia si rialza». Nessuna esitazione sul fatto di restare o tornare in Italia. Nemmeno per Federica. «Ho scelto di vivere in Francia perché mi dava più opportunità di lavoro – spiega – Rifarei questo passo pure adesso. Anche se dal punto di vista affettivo, niente può sostituire quello che per me rappresenta l’Italia».