Francesca Cavini
Cronaca

L'Oleificio Montalbano nel 'colosso' dell'Igp Toscano

La cooperativa è entrata nell'Organizzazione produttori che commercializza oltre il 50% del prodotto toscano

Fettunta

Vinci, 12 maggio 2015 - Si scrive Organizzazione Produttori, si legge colosso dell’olio Igp Toscano. Questo nuovo soggetto commerciale è nato dall’adesione dell’Oleificio Montalbano di Vinci, della cooperativa Terre dell’Etruria della costa toscana, dell’Oleificio Valdelsano di Colle Val d’Elsa e della coop degli Olivicoltori Toscani Associati (Ota) di Scandicci e a partire dal prossimo raccolto gestirà la produzione e commercializzazione di oltre il 50 per cento dell’olio Igp Toscano. A spiegare come e perché siamo arrivati all’Op dell’olio toscano è Giampiero Cresti, direttore dell’Ota, capofila di questa nuova struttura.

«L’Ota era già un’organizzazione di produttori secondo le vecchie normative, ma quest’anno sono cambiate un po’ le regole, sono stati modificati i parametri a cui rispondere e questo ci ha spinto a fare un ragionamento allargandolo ad altre cooperative che si occupano di olio ed è così che è nata l’idea di inserire nell’Op di Ota le altre tre cooperative". I vantaggi di aderire a una Op sono molteplici. «Essere una Op - spiega Cresti - significa sì vantaggi e diritti, ma anche obblighi di rispettare certi parametri che sono legati a numeri, produzione, ma soprattutto obiettivi di ordine commerciale da realizzare. Ogni cooperativa che ha aderito poteva raggiungere lo status di Op da sola, ma eravamo consapevoli che correre ognuno per conto proprio non ci avrebbe facilitato, anzi. La frammentazione giocava contro di noi e perciò abbiamo deciso di unirci».

A pochi mesi dalla costituzione dell’Op, i primi risultati sono già arrivati. «Direi di sì - conclude il direttore Cresti - perché abbiamo presentato un progetto secondo gli standard europei richiesti che è stato approvato e ha avuto i finanziamenti per il miglioramento della qualità, per fare interventi nelle aree svantaggiate e per la commercializzazione dei prodotti di tutte le cooperative in tutti i mercati. Ci hanno approvato finanziamenti per oltre un milione di euro all’anno per i prossimi tre anni, fondi che se avessimo chiesto ognuno per conto proprio non avremmo mai avuto».

Una forza di attirare finanziamenti che piace a Massimo Carlotti, presidente della coop Terre dell’Etruria, 3.500 soci distribuiti nelle province di Livorno, Grosseto e Pisa che producono dai 75 ai 95mila quintali di olive annue, per un conferimento in olio Igp che va dai 6 ai 7.500 quintali. La Terre dell’Etruria, inoltre, è socia nella Montalbano Spa per il 20 per cento. «Avevamo già l’esperienza della commercializzazione comune con la Montalbano e ci è sembrato logico usarla anche per la produzione, secondo quanto previsto dai regolamenti comunitari. Anche perché ci consente di vedere finanziate una serie di attività come l’acquisto di attrezzature, la promozione e le attività in campo. I produttori che aderiscono all’Op ammortizzano i costi perché hanno contributi in conto capitale». «La cosa che volevamo fare - sottolinea il presidente Carlotti - era mettere insieme la produzione. Ogni cooperativa avrebbe potuto fare la sua Op, ma abbiamo deciso di metterci insieme perché così lavoriamo di più e meglio per i nostri produttori. L’obiettivo è quello di riuscire a parlare al mondo dell’olivicoltura con una voce unica, con uniche regole, un unico regolamento e un unico sistema di molitura. Questa è l’aspirazione. Noi non vogliamo sostituirci ai privati, cerchiamo di dare il nostro supporto al settore, abbiamo bisogno di tutti i soggetti in campo, ma vogliamo essere un interlocutore di peso e così lo siamo, visto che rappresentiamo la filiera corta per eccellenza perché produciamo, trasformiamo e commercializziamo il nostro prodotto».