ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

È morta la professoressa Bacchereti, Empoli in lutto: “Una grande intellettuale”

La docente, anche nota corista, è stata sconfitta dalla malattia a 72 anni. Immenso cordoglio dalla Corale Santa Cecilia e dall’Università di Firenze

Elisabetta Bacchereti, classe 1953, già docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea

Elisabetta Bacchereti, classe 1953, già docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea

Empoli. 10 maggio 2025 – Se n’è andata lasciando un grande vuoto, dopo una lunga malattia affrontata con riservata tenacia, Elisabetta Bacchereti, già docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze, figura colta, complessa, appassionata. Aveva 72 anni. A Empoli era nata, a Firenze aveva costruito la sua carriera e il suo mondo, diviso tra l’insegnamento universitario, la scrittura, la musica e un’intensa vita intellettuale.

Entrata in Ateneo all’inizio degli anni Ottanta, Bacchereti aveva fatto della letteratura non solo una materia di studio, ma una lente per interrogare il presente. Il romanzo, soprattutto, fu il centro della sua riflessione: dai naturalisti a Svevo, dal noir italiano alla favola esopica riletta nel Novecento, ogni forma narrativa era per lei un dispositivo da smontare con precisione e rileggere con occhi nuovi. Aveva collaborato con firme autorevoli al Dizionario critico della letteratura italiana e alla Storia letteraria del Novecento; aveva pubblicato studi, tenuto corsi, accompagnato generazioni di studenti nella complessità del testo e del linguaggio. Ma chi l’ha conosciuta sa che Bacchereti era molto di più. Una mente vivace, inclusiva, spesso in anticipo sui tempi. Ha lasciato un segno anche nella formazione avanzata, contribuendo al master in Teoria e pratica della traduzione e ai percorsi di perfezionamento in Italianistica. Attiva nella rivista Letterature europee e americane, è stata anche referente toscana per la Mod-Scuola, rete nazionale che unisce scuola e università in un dialogo culturale necessario.

Fuori dall’Ateneo, un’altra passione la accompagnava da quasi trent’anni: il canto. Nella Corale Santa Cecilia di Empoli era entrata nel 1996 e da allora non se n’era più andata. Membro del consiglio direttivo, vicepresidente, voce fedele in ogni concerto, finché la malattia glielo ha permesso. “Conosco ogni nota, ogni inciampo, ogni movimento e vi seguirò col pensiero”, scriveva solo pochi mesi fa, assente a un’esibizione ma presente con tutta se stessa. Intellettuale libera, spirito curioso, donna appassionata di calcio, politica, uncinetto e cucina.

“La sua perdita ci rattrista molto ma non sono pochi i ricordi che tutti i coristi porteranno nel cuore – scrivono dalla Corale –. Elisabetta è sempre stata una donna intelligente, una donna di cultura con tante tante passioni. Forse a volte non compresa perché le donne forti e di carattere possono fare un po’ paura”. Lei forte lo era davvero, ma anche generosa, ironica, autentica. Una voce che mancherà, ma che resterà. In tanti ieri hanno voluto portarle il loro saluto nella chiesa di Ponzano abbracciando il marito e i due figli.