
Una coppia di sposi all’uscita della chiesa (foto d’archivio)
Empolese Valdelsa, 13 maggio 2021 - Sì alle funzioni religiose con la partecipazione di persone, purché si rispettino i protocolli sottoscritti dal governo: ma cosa ne sarà dei festeggiamenti? Il settore del wedding è l’ultimo per ripartenza e anche se il 15 maggio, ormai vicino, sembra la nuova "deadline" per la diffusione delle nuove linee guida, ad oggi l’intero comparto matrimonio-cerimonie- eventi brancola nel buio e nell’incertezza. Il Comitato tecnico scientifico dovrebbe riunirsi tra qualche giorno per stabilire il nuovo protocollo per la riapertura, e nel frattempo un’altra stagione di lavoro è saltata. "Non tutti i futuri sposi hanno i nervi saldi per aspettare di riorganizzarsi all’ultimo secondo – spiega la wedding planner Mirka Pascale, di Montelupo Fiorentino – La macchina non si rimette in moto in due giorni e anche se a breve saranno dettate le nuove linee guida, ormai giugno è compromesso. Restiamo fiduciosi e ci auguriamo che questi siano gli ultimi giorni di sforzo e di attesa". Ancora tutto da definire, e intanto la disperazione degli addetti ai lavori è alle stelle. «Non c’è chiarezza – si sfoga Lorenzo Fioravanti del Relais Pugliano, Castelfiorentino – Non ci sta aiutando nessuno. Col turismo paralizzato abbiamo perso anche per il 2021 una buona fetta di clientela straniera tra americani ed indiani". Un altro problema è quello della sanificazione dei locali. "Sanificare prima di ogni evento - dice Fioravanti- costa fino ai 2mila euro. Peggio di così non può andare". Annalisa Faustino a Montaione ha il catering Glam Ricevimenti. «L’ultimo matrimonio fatto - afferma - risale all’11 ottobre del 2020. Ad oggi sono stati già rimandati 30 eventi, alcuni addirittura al 2022. Il nostro calendario sarebbe partito a marzo con i primi due matrimoni, poi altri 4 ad aprile, una decina a maggio e a ruota verso l’estate". Ma la primavera è stata cancellata. Da non trascurare l’aspetto economico. "Molti dei nostri clienti lavorano a partita iva e non se la sono sentita di investire in un periodo così incerto" prosegue la Faustino. Il suo catering ha 3 soci e circa 5 dipendenti ma per adesso i contratti a chiamata e gli stagionali sono fermi. «Siamo rimasti a galla grazie alla nostra bottega dove facciamo bar, tavola calda, rosticceria. Ci siamo reinventati, lo spirito di iniziativa non ci manca". C’è poi la questione dell’aumento dei costi da parte dei fornitori. «I preventivi che ho già confermato – prosegue la titolare del catering- hanno subito una variazione in alcuni casi anche del 20%, una cifra che non possiamo riversare sul cliente". Perso l’85% dei matrimoni nel 2020, ci sono coppie che non hanno retto lo stress psicologico dell’attesa e si sono addirittura lasciate prima di convolare a nozze in data da definirsi. «Siamo arrabbiati, delusi, così come lo sono i nostri sposi": si sfoga anche c di Villa Il Petriccio a Montespertoli. "Abbiamo 80 eventi da gestire, abbiamo manifestato a Roma, a Firenze. Ci meritiamo una data certa". Lo scorso anno la struttura ha subito un massiccio investimento per adeguarsi alla normativa. «Su 85 matrimoni nel 2020 ne abbiamo fatti appena 15. E’ stata dura tenersi in piedi. I ristori sono stati ridicoli e ora che abbiamo riaperto alle visite per il 2022 dobbiamo occuparci di mantenere al top una location che di fatto non ha lavorato per un anno intero. Ma i costi fissi di manutenzione li abbiamo pagati. Eccome".