BRUNO BERTI
Cronaca

L’uomo dei conti del governatore Le sfide di Bugli, il pluriassessore

L’ex sindaco di Empoli fa il punto sugli anni trascorsi nei palazzi regionali, prima in consiglio e poi. nella cabina di regia della giunta toscana. Epidemia: "La nostra sanità si è rivelata adeguata alle necessità" .

diBruno Berti

L’assessore regionale Vittorio Bugli, per molti l’uomo del bilancio e della Presidenza (una sorta di sottosegretario alla Presidenza di Palazzo Chigi traslato a livello toscano) si occupa anche di una serie di altre questioni, tra cui l’immigrazione, il personale, l’innovazione e tanti altro temi. Si potrebbe quasi parlare di un ‘super assessore’ che parte dai soldi, sempre e comunque necessari, per arrivare alle esigenze dei cittadini, da quelle piccole alle più grandi, visto che tra le sue competenze c’è anche il rapporto con la Conferenza dei Presidenti di Regione, naturalmente quando il governatore Enrico Rossi non può esserci o per ‘istruire’ i vari temi.

Bugli, ex sindaco di Empoli, entrò in consiglio regionale sull’onda di un buon pacchetto di preferenze (di partito, non personali: le forze politiche al tempo erano ancora una realtà molto concreta) nel 2005. Il consenso ricevuto gli facilitò l’approdo alla presidenza della commissione attività produttive del consiglio regionale. Nel 2010, la legislatura successiva, il salto alla guida del gruppo di riferimento in Regione, quello del Pd. Finché nel 2013 arrivò lo sbarco in giunta, partendo con la delega alla Presidenza e il bilancio. Nel 2015, allora chiamato in giunta direttamente da Rossi, l’ampliamento delle competenze che abbiamo descritto sopra.

"L’ultimo periodo – spiega Bugli – è stato caratterizzato dall’epidemia, con il suo lascito di sofferenze e lutti. Però il nostro modello di gestione della sanità regionale si è rivelato adeguato, e su questo abbiamo lavorato in tanti. Ora abbiamo a disposizione, sulla scia della questione Covid19, 260 milioni di euro per interventi su sanità, scuola e sostegno all’economia per i mesi che ci separano dall’arrivo dei fondi dell’Ue. Per questo c’è bisogno che il nostro territorio esprima un adeguato livello di progettualità, seguendo le modalità di Bruxelles con l’elaborazione di piani seri e strutturati".

Tra le opportunità che Bugli lascia a chi verrà dopo di lui ci sono 200 milioni per la banda ultra larga. "Le attività sono state rallentate dall’epidemia, ma stiamo lavorando. C’è anche un piano per avere scuole medie e superiori connesse in alta velocità, gratis per 5 anni. Su questo punto ci sono 25 milioni. C’è poi un accordo per voucher da assegnare alle famiglie meno abbienti e alle imprese per favorire l’accesso alla rete".

Poi l’assessore torna indietro con la memoria al periodo in cui entrò nella giunta regionale. "C’era stata una stagione di tagli. Dagli oltre 2,2 miliardi del bilancio ai tempi del presidente Martini, eravamo passati a 1,4 miliardi". Erano i tempi, difficili, dell’austerità prima maniera. "Fu una sfida non da poco, che si concretizzò anche con la progressiva diminuzione dei consiglieri regionali, scesi, per tappe, da 60 agli attuali 40. Senza dimenticare il taglio degli alti dirigenti e il prepensionamento di circa 260 dipendenti, tra cui ancora 70-80 dirigenti. Nel quadro entrano pure i risparmi sulle partecipate, lasciando operativi, naturalmente, i servizi e le politiche attive della Regione. E per anni il bilancio della Toscana è stato da podio, in Italia".

Un osservatore esterno vedeva che la Regione, pur in presenza di tagli anche brutali, riusciva a far fronte alle necessità della Toscana. Era come se l’assessore al bilancio avesse il dono di trovare i soldi nelle pieghe dei conti. "Credo che abbia avuto un ruolo importante la conoscenza della macchina amministrativa e l’esperienza alla guida di un comune importante come Empoli. Il tutto basato sull’attenzione alle esigenze dei cittadini e alle minori spese per la macchina burocratica. E’ stata una stagione di mutamenti. Abbiamo avuto la Regione dei grandi piani sulla formazione, il lavoro, la viabilità e l’agricoltura. Il tutto unito a una grande riforma della pubblica amministrazione: basti pensare ai 1.100 dipendenti arrivati dalle Province con il radicale cambio delle competenze. E poi i Centri per l’impiego con Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego). Credo di poter dire che il cambio profondo della macchina amministrativa abbia dato buoni risultati, al di là delle differenti valutazioni delle forze politiche".

L’assessore guarda anche a una questione importante, la gestione dei migranti. "Abbiamo adottato l’accoglienza diffusa nei territori riuscendo a ottenere un buon livello di integrazione. Da noi non ci sono mai stati discutibili ‘accampamenti’, bensì strutture piccole, tra l’altro migliori per chi era accolto. Da assessore alla sicurezza ho ‘costruito’ una politica che prevedeva di riappropriarsi del territorio e non di chiudersi in casa. Nel quadro c’è stato il ruolo importante del vigile di quartiere: in coppia e con lavoro a turni. Abbiamo anche rivisto la legge sulla polizia municipale. L’obiettivo complessivo è stato quello di pianificare le città anche guardando al tema della sicurezza".

Infine, ma non per importanza, Bugli guarda anche alla zona. "La 429, su cui ci siamo impegnati, a dicembre arriverà fino a Castelfiorentino, abbiamo in ballo il ponte di Fibbiana e il progetto Hope di Empoli, senza dimenticare la bretella del Polo tecnologico, la scuola e le case popolari".