IRENE PUCCIONI
Cronaca

Oltre sette mesi per una risonanza magnetica. Liste d’attesa, Empolese fanalino di coda

Il report del bimestre novembre-dicembre 2021 non lascia scampo: siamo il territorio dell’Asl Toscana Centro con i tempi più lunghi

Un reparto ospedaliero (foto di repertorio)

Empoli, 21 aprile 2022 - Oltre sette mesi per un’ecografia capo e collo, oltre cinque per una mammografia bilaterale. Stesso tempo d’attesa è previsto per una tac al torace. Se poi si ha necessità di una risonanza magnetica musco-scheletrica bisogna armarsi di pazienza perché il primo appuntamento utile è fra sette mesi e mezzo. L’area Empolese è quella dove si registrano tempi d’attesa peggiori rispetto a tutta l’area Asl Toscana centro. Si parla di esami che hanno classe di priorità ‘non definita’, ma che comunque – in base alla normativa vigente – non dovrebbero mai sforare i sessanta giorni, e in alcuni casi i trenta. Il report è del bimestre novembre-dicembre 2021 (ultimo aggiornamento disponibile). Le altre note dolenti si riscontrano nelle colonscopie, dove occorre aspettare fino a sessanta giorni, anche se la legge ne prevede trenta. Non va meglio se si ha bisogno di una esofagogastroduodenoscopia: 88 giorni di attesa, a fronte dei 30 previsti dalla normativa. L’elenco delle prestazioni non erogate in tempi giusti, purtroppo, è lunga. La richiesta di una spirometria semplice viene soddisfatta in 121 giorni, quando invece dovrebbe essere evasa entro 60.

E ancora: per un ecocolordoppler 112 giorni a fronte dei 60 indicati dalla legge. Neppure esami prescritti in classe di priorità ‘urgente’ alle volte riescono a essere garantiti in tempi brevissimi. E’ il caso dell’ecocolordoppler dei vasi periferici per il quale c’è da attendere oltre due settimane, quando invece l’esame andrebbe effettuato entro tre giorni. Purtroppo i due anni di emergenza Covid hanno fatto fare un notevole passo indietro. Per mesi la lotta al virus ha interrotto il lavoro del personale medico e sanitario dirottandolo sui reparti ‘speciali’. Anche le risorse economiche sono state utilizzate per contenere le varie ondate pandemiche. Quello delle liste d’attesa in Toscana è un problema serio, tanto che prima delle festività pasquali è stato oggetto di un vertice regionale a cui hanno partecipato le direzioni generali delle aziende sanitarie, il presidente Eugenio Giani, l’assessore alla salute Simone Bezzini e il direttore della direzione sanità, welfare e coesione sociale Federico Gelli. L’obiettivo era fare il punto sul piano di abbattimento deliberato a febbraio, concordare eventuali azioni straordinarie e dare ulteriore impulso all’intero sistema alla luce del boom di domande di prestazioni sanitarie che caratterizza il momento attuale. Oltre all’impatto della pandemia sull’attività ordinaria, il servizio sanitario è infatti chiamato ora a soddisfare una mole straordinaria di richieste di visite ed esami.

Si tratta sia di controlli richiesti per pazienti che hanno contratto il virus, sia di prestazioni rinviate durante l’emergenza, anche dagli stessi cittadini. Nel primo trimestre 2022 le visite di primo accesso sono aumentate in media, rispetto allo stesso periodo pre-Covid del 2019, del 17,5%, mentre per le prestazioni diagnostiche si registra un incremento del 26,3%. Per alcune specialità più direttamente collegate alla pandemia si registrano incrementi, rispetto al 2019, anche più consistenti. Ad esempio, su tutto il territorio regionale, c’è un boom di prescrizioni di visite cardiologiche in persone che hanno avuto il Covid: la visita cardiologica è aumentata del 40%, le prescrizioni di elettrocardiogramma Holter del 22%. Per il recupero delle prestazioni, sospese a causa del Covid anche nel 2021, la Regione ha stanziato quasi 32 milioni di euro, vale a dire tutte le risorse previste dalla legge di stabilità.