ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Libero dopo l’aggressione alla ex. Ora tormenta un intero palazzo: "Viene a cercarla notte e giorno"

Il 43enne mercoledì era stato fermato dai carabinieri per la violenza, ma il tribunale lo ha subito rilasciato. Da allora l’inquietante ’pellegrinaggio’ alla casa dove la donna lavora come badante. "Abbiamo paura".

Carabinieri durante un controllo in strada: il loro pronto intervento ha evitato il dramma (foto d’archivio)

Carabinieri durante un controllo in strada: il loro pronto intervento ha evitato il dramma (foto d’archivio)

È un incubo senza fine iniziato mercoledì quando un 43enne – residente a Montecatini Terme – ha aggredito la compagna mentre questa era in servizio nell’abitazione dove fa la badante a Montelupo Fiorentino. Un episodio terribile che non si è trasformato in dramma soltanto grazie all’intervento dei carabinieri che lo hanno preso dopo un folle inseguimento in auto e denunciato per rapina, maltrattamenti e resistenza a pubblico ufficiale. Con la donna affidata alle cure del pronto soccorso e l’immediata attivazione del codice rosa dedicato alle vittime di violenza. Una tragedia scongiurata? Forse. Perché l’uomo, deferito in stato di libertà già il giorno successivo, è tornato subito a cercare la vittima nel palazzo dove la sventurata lavora.

"Si è presentato in stato di agitazione alla porta di casa nostra alle 22.30 del giorno dopo – racconta la figlia del novantenne che la stessa, ora affidata a una Casa protetta, accudiva –. Ha iniziato a urlare il nome della fidanzata e a chiedere a tutti dove fosse. Se n’è andato solo all’arrivo delle forze dell’ordine, ma sabato è tornato di nuovo all’una e mezzo di notte sperando di trovarla e oggi pomeriggio (ieri, domenica, ndr) un’altra volta ancora terrorizzando l’intero condominio. Stiamo vivendo una situazione incredibile, abbiamo paura a uscire fuori perché lui è in agguato. Ho il telefono pieno delle sue chiamate e dei suoi messaggi". I carabinieri, intervenuti a più riprese, hanno cercato di calmare il 43enne e di convincerlo che la compagna non tornerà mai più a lavorare lì. Ma niente sembra placarlo.

"Mio padre ha assistito all’aggressione nella quale la badante è stata ferita alla mano con un coltello e rapinata del cellulare e delle chiavi, tra l’altro di casa nostra... – prosegue –: è anziano e malato, è ancora sotto choc e da quel momento ha smesso di parlare. Tutte le famiglie che vivono qui sono sconvolte e arrabbiate. Ci chiediamo come sia possibile, per la Legge e per il tribunale, che questo soggetto sia in giro. Perché, nonostante tutto, è libero di muoversi e addirittura di avvicinarsi al luogo dove ha compiuto l’aggressione cercando la donna che ha aggredito? I carabinieri hanno fatto il massimo". La richiesta d’aiuto è collettiva. A Montelupo c’è un intero palazzo che si sente ostaggio del 43enne e che adesso non sa come difendersi dalla sua ingerenza. "Siamo sicuri che tornerà sperando di carpire informazioni utili a rintracciare lei – dicono i testimoni –. Lo abbiamo visto aggredirla, minacciarla e poi tornare con una bottiglia di benzina. Com’è possibile tutto ciò?"

elisa capobianco