
Andrea Panchetti, presidente Cna Empolese Valdelsa ed esercente, lancia la sfida: rivoluzionare le chiusure in base alle nuove abitudini .
Ferragosto in città? "I tempi cambiano, servono orari e aperture diversi". A dirlo è Andrea Panchetti, presidente Cna Empolese Valdelsa e titolare di quattro punti vendita (panifici in cui si possono consumare colazioni, pranzi, merende ed aperitivi) tra Empoli e Castelfiorentino. L’osservazione nasce da una scena che in questi giorni si ripete puntuale nel nuovo locale di Castelfiorentino: clienti in fila fin dal mattino, caffetteria presa d’assalto e brioche fumanti esaurite ben prima delle 10. "Ieri alle 9.30 avevamo già finito 340 paste", racconta Panchetti. Colazioni sold out, insomma, anche a Ferragosto: il segnale di un cambiamento. Agosto non è più il mese delle città deserte. Sempre più persone restano, magari perché hanno già fatto le vacanze, per periodi brevi e dilazionati, o perché le spostano in settembre e ottobre per risparmiare. Ma giovani e famiglie, anche se in pausa da lavoro e scuola, non rinunciano al piacere della colazione al bar, magari al fresco dell’aria condizionata o nei dehors. Un segnale, secondo l’imprenditore, che anche le attività dovrebbero adeguarsi e ripensare ferie e orari di apertura, soprattutto nella settimana di Ferragosto.
"I paesi restano vivi – osserva il presidente di Cna –. Per questo serve ripensare le chiusure e gli orari: il servizio va garantito". Una provocazione, forse. Ma varrebbe la pena tentare. Per il commercio e la vendita al dettaglio, ecco la proposta. "Sperimentare, almeno due volte a settimana, aperture pomeridiane dalle 18 alle 22, invece delle classiche 16-20. La gente in estate esce dopo le 18,30, quando rinfresca. Se alle 20 l’offerta commerciale si interrompe, e le saracinesche sono già abbassate è un’occasione persa". Un cambio di passo che, secondo Panchetti, darebbe ancor più senso alle luminarie e alle iniziative di intrattenimento promosse nei centri storici, così da trasformare la passeggiata serale in un momento di socialità e acquisto.
Diverso il capitolo inerente all’artigianato: impiantisti, falegnami, elettricisti e idraulici vanno generalmente in vacanza proprio in questo periodo, due o anche tre settimane ad agosto. Tendenza rimasta invariata. "È più difficile reperire un tecnico in questo periodo a meno di rivolgersi a ditte grandi che garantiscono reperibilità". Quest’anno basandosi sui trend degli anni precedenti e pianificando in anticipo le turnazioni dei dipendenti, Panchetti ha deciso di chiudere entrambi i panifici empolesi nella settimana di Ferragosto. "Ma se tornassi indietro – ammette – farei una scelta diversa: il prossimo anno valuteremo di restare aperti e come me tanti dovrebbero fare lo stesso". A Castelfiorentino, invece, chiusura solo il 15 agosto, con riapertura il 16 e 17 e piena operatività dal 18 per tutti e quattro i locali. "La gente c’è. Anche le località balneari, dal lunedì al giovedì, sono semi-deserte; si riempiono solo nel weekend. Nei paesi si lavora, e ci sarebbe lavoro per tutti, anche per le pasticcerie che hanno scelto di chiudere". Specie in Valdelsa, con Montaione e Gambassi polo ricettivo importante del turismo. "Le famiglie che soggiornano in agriturismo la mattina prima di andare a spasso per borghi, vengono da noi". La lezione dell’estate 2025 è chiara. "Serve adattarsi ai cambiamenti delle abitudini estive. Se le persone restano, il commercio deve restare con loro".
Ylenia Cecchetti