REDAZIONE EMPOLI

Le Donne del Vino Toscane La sfida del vetro leggero per una maggiore sostenibilità

Al convegno alla vetreria Etrusca è intervenuta la vicepresidente della Regione, Stefania Saccardi "Bisogna fare molti passi avanti sia sul fronte culturale sia sul tema del riuso e non solo del riciclo".

Le Donne del Vino Toscane La sfida del vetro leggero per una maggiore sostenibilità

“Vetro leggero, sfide e nuovi trend” è il convegno che si è tenuto alla Vetreria Etrusca di Montelupo, organizzato da Le Donne del Vino Toscane, associazione che raccoglie 85 socie tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste. Nell’occasione è stata, da un lato, confermata la diffusa volontà delle donne di contribuire alla riduzione dell’impronta carbonica del vino e, dall’altro, il fatto che in Italia l’utilizzo di vetro leggero crei uno svantaggio competitivo per la cantina produttrice a causa di alcuni falsi miti come il fatto che lasci passare la luce rovinando la qualità del vino o che il vino abbia vita più breve. "Non c’è dubbio che il tema dell’ambiente delle attività agricole è un elemento sul quale l’Europa, e non solo, pone fortemente l’attenzione – ha dichiarato la vicepresidente e assessore all’agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi –, lo dico da una Regione che ha investito molto sulla coltivazione biologica, raggiungendo il 35 per cento della superficie agricola a coltivazione biologica, dove l’utilizzo del vetro leggero spesso va di pari passo con l’utilizzo del biologico o comunque di coltivazioni sostenibili. Credo che sia una scommessa importante – ha continuato Saccardi – bisogna fare molti passi avanti sia sul fronte culturale sia sul tema del riuso del vetro stesso".

"L’uso del vetro leggero è fondamentale per la sostenibilità del comparto enologico così determinante per l’economia della Toscana" ha aggiunto Donatella Cinelli Colombini, delegata delle Donne del Vino Toscane. Il contenimento del peso delle bottiglie, il riciclo del vetro e l’indicazione in etichetta del corretto processo di smaltimento sono fra le proposte europee per ridurre l’impatto ambientale della produzione del vino e ad esse si sta affiancando il riuso delle bottiglie con un progetto che prevede, entro 7 anni, una quota fra il 5 e il 10 per cento di bottiglie riusate fra quelle immesse nel mercato europeo.

Percentuale che dovrebbe salire all’80 entro il 2040. Un progetto che lascia però perplesse le produttrici riguardo alle difficoltà della tappatura. Ammettendo anche un’omologazione dei vetri a pochi formati e l’allestimento di un circuito di recupero e sanificazione delle bottiglie usate, è difficile immaginare l’assenza di differenze fra i colli dei contenitori fatti da vetrerie diverse. Difformità che potrebbero creare seri problemi ai premium wine e ai vini da invecchiamento.