
EMPOLI
Non c’è due senza tre. E quando si parla di salute, più servizi ci sono sul territorio e meglio è. A questo scopo l’Asl Toscana centro sta preparando il terreno per la realizzazione della terza Casa della salute in città. Sorgerà nella zona di Empoli Est e sarà anche la sede della Medicina legale. L’azienda sanitaria ha aperto le candidature. Possono partecipare al bando tutti i soggetti proprietari di immobili rispondenti a precisi requisiti. La nuova struttura che dovrà ospitare vari servizi socio sanitari deve avere una superficie complessiva lorda da un minimo di 2800 metri quadrati ad un massimo di 2900; deve essere situato in una zona dotata di buona viabilità e raggiungibilità anche con i mezzi pubblici, e corredata di parcheggi nelle immediate vicinanze. L’immobile, in linea di massima, deve possedere spazi tali da poter consentire l’individuazione di locali per diverse tipologie di funzioni. Il progetto della nuova casa della salute empolese prevede la realizzazione di ventisette stanze da adibire ad ambulatori medici; due bagni per gli utenti; tre spogliatoi maschili e quattro spogliatoi femminili; cinque spazi - depositi (archivi, magazzini); un’area front e back office amministrativo, sale di attesa e sale riunioni. Per quanto riguarda le attività che saranno svolte all’interno i cittadini troveranno i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia; cui si aggiunge l’attività della Medicina legale e quella infermieristica; i servizi sociali alla persona e alla famiglia; i programmi di screening e le vaccinazioni. La terza casa della salute rimarrà aperta dodici ore al giorno per 6-7 giorni alla settimana.
Dopo il taglio del nastro della seconda struttura in città – avvenuto lunedì scorso nell’ex Sert in piazza XXIV Luglio – prosegue la programmazione delle ’sorelle’ fino al raggiungimento di 19 strutture complessive su tutto il territorio della Società della salute Empolese Valdarno Valdelsa. "La casa della salute – spiega l’Asl Toscana centro – si configura come una struttura polivalente in grado di erogare le cure primarie. Risponde alle esigenze di ricomposizione e organizzazione nel territorio di una comunità, delle attività per la promozione della salute e del benessere, secondo una logica di continuità assistenziale e di presa in carico".
Irene Puccioni