Le case di riposo con anziani positivi al Covid chiedono aiuto, ma l’Asl Toscana Centro, con i propri professionisti, non riesce a far fronte a tutte le richieste di presa in carico. D’altra parte ‘prestare’ personale alle Rsa significa sottrarlo ai reparti ospedalieri Covid che continuano ad aumentare di volume. Da qui l’urgenza a trovare nuovi operatori, che siano cooperative sociali, imprese private o enti del terzo settore, che possano fornire servizi per la gestione delle residenze sanitarie assistite.
I soggetti interessati possono presentare la loro manifestazione d’interesse compilando e inviando la modulistica pubblicata sul sito dell’azienda sanitaria Toscana Centro, che provvederà a stilare un apposito elenco cui attingere. Nella candidatura si chiede anche di specificare la disponibilità di alcuni servizi, come quelli di assistenza sanitaria e socio sanitaria tramite personale infermieristico e oss con dotazione di divise e vestiario; servizi di pulizia comprensivo di relativo materiale, minuta manutenzione e smaltimento rifiuti.
La Regione, con l’ordinanza numero 98 del presidente, ha definito i livelli assistenziali minimi in deroga che devono essere garantiti nelle Rsa: in orario diurno il rapporto ottimale tra infermieri e ospiti è di uno su 20, quello tra oss e ospiti uno su 10; in emergenza può salire rispettivamente uno su 30 e uno su 15. In orario notturno l’ottimale tra personale infermieristico e pazienti è uno su 30 (uno su 40 in emergenza) e tra oss e pazienti 1 su 15 (unosu 25 in emergenza).
I. P.