YLENIA CECCHETTI
Cronaca

L’arte della ceramica. In bottega e su TikTok

di Ylenia Cecchetti MONTELUPO FIORENTINO Il boom sui social ha portato l’arte della ceramica de "La Galleria Nuove Forme d’Arte", in Corso...

di Ylenia Cecchetti MONTELUPO FIORENTINO Il boom sui social ha portato l’arte della ceramica de "La Galleria Nuove Forme d’Arte", in Corso...

di Ylenia Cecchetti MONTELUPO FIORENTINO Il boom sui social ha portato l’arte della ceramica de "La Galleria Nuove Forme d’Arte", in Corso...

di Ylenia CecchettiMONTELUPO FIORENTINOIl boom sui social ha portato l’arte della ceramica de "La Galleria Nuove Forme d’Arte", in Corso Garibaldi a volare, raggiungendo da Montelupo Fiorentino il resto del mondo. Con i video, milioni di interazioni. Le porte del laboratorio di famiglia si sono aperte sul web e svelare i segreti dei maestri vasai con filmati che spopolano su TikTok ha aiutato ad ampliare il mercato rilanciando un settore stremato prima dalla pandemia e poi dal caro energia. I Mirenda sono influecer della ceramica, la tradizione che incontra l’innovazione, "anche se ultimamente stiamo apprezzando di più l’offline. Serve tornare alle relazioni autentiche, vere, anche sul lavoro". Matteo Mirenda, 33 anni, figlio del maestro vasaio Salvatore, gestisce con la famiglia l’attività tramandata da generazioni. Tutto è iniziato col nonno Sebastiano, scomparso nel 2021.

"L’obiettivo oggi? Da ambasciatori di Montelupo e del suo artigianato, creare un nuovo indotto turistico che punti sulla delocalizzazione del turista. Fuori dalle grandi città, apprezzando il piccolo borgo. Per noi è un privilegio fare ciò che facciamo, dove lo facciamo. Fare arte a Montelupo". Ma le sfide sono infinite. "Per fare l’imprenditore non c’è una vera e propria scuola, si impara sul campo – dice Mirenda –. Io ho ereditato dalla famiglia la tradizione e la conoscenza dal punto di vista artigianale, tutto il resto sta a noi, giovani di questo secolo. Siamo figli di una generazione nuova che deve cucirsi addosso un vestito adeguato al nuovo mondo. Ci siamo ritrovati le più grosse sfide davanti e non si smette davvero mai di imparare. Ogni volta che scaliamo una montagna ne vediamo davanti una più grossa. Il Covid, la crisi energetica, ora i dazi, una spada di Damocle sopra la testa. Ma finché non ci tagliano le mani, noi resistiamo. Il governo – è la provocazione di Mirenda – dovrebbe premiare le aziende che rimangono in piedi, che pagano le tasse, i fornitori, e che riescono a vivere di quello che fanno. Specialmente il giovane che inizia, e che oggi non è sostenuto neppure dalle banche: chiedono garanzia e certezze economiche (che non abbiamo). Vero è che chi, come noi, sopravvive, poi ha una pelle durissima".