L’allarme dei presidi "Ragazzi ancora scossi dall’isolamento Covid Servono più risorse"

Il caso al Fermi-Da Vinci: sette studenti sospesi per due mesi "Molesti e irrispettosi, non mi era mai capitato di usare il pugno duro". E al Pontormo i docenti costituiscono un team per contrastare il bullismo.

L’allarme dei presidi  "Ragazzi ancora scossi  dall’isolamento Covid  Servono più risorse"

L’allarme dei presidi "Ragazzi ancora scossi dall’isolamento Covid Servono più risorse"

EMPOLI

Chiassosi, irrequieti, irrispettosi di qualsiasi regola. Impossibile, quando sono presenti tra i banchi, riuscire per il docente di turno a fare lezione. Ragazzini terribili e incontenibili, per i quali l’unica soluzione, per restituire un po’ di pace alla classe, è stato l’allontanamento dalla scuola. Così all’istituto "Fermi - Leonardo Da Vinci" di Empoli, il dirigente Gaetano Flaviano, si è visto costretto a firmare sette provvedimenti di sospensione che vanno dai quaranta ai sessanta giorni. "Non mi era mai capitato di dare delle sospensioni così lunghe, ma non ho avuto altra scelta – commenta il preside Flaviano – Ho ricevuto dagli stessi docenti richieste d’aiuto per il comportamento di questi alunni in classe. Non sono violenti, sono però molto molesti, fanno confusione, non stanno seduti al banco, non hanno alcun rispetto degli altri, se ne fregano dei rimproveri e di conseguenza rendono impossibile alla classe di seguire la lezione". Sono tutti ragazzini di prima. "Non vivono in contesti particolarmente disagiati – specifica il dirigente – ma considerano la scuola un luogo come un altro dove venire a passare del tempo ignorando le regole che ci sono". Per i soggetti più difficili il Fermi-Da Vinci ha attivato anche un sportello ad hoc. "L’abbiamo chiamato ’prima classe di recupero’ – spiega Flaviano – Gli alunni che vengono inseriti in questo percorso passano tre ore in classe e tre ore in questo sportello, ma per quei sette ragazzi sospesi non è stato possibile attivare il percorso di recupero, perché purtroppo c’è poco da recuperare. Lo dico con molta amarezza perché quando si arriva a prendere provvedimenti così forti è una sconfitta". Tra le cause di una generazione sempre più restia alle regole, secondo il preside Flaviano, c’è anche il lungo periodo di isolamento durante l’emergenza sanitaria Covid. "I due anni di pandemia hanno cambiato molto i nostri giovani. La troppa digitalizzazione li ha spersonalizzati, le regole sono state svuotate. Ora la scuola fa fatica a recuperare. Una mano concreta – aggiunge – poteva arrivare dai fondi del Pnrr se solo si fossero declinati verso la costruzione di una comunità terapeutica con l’istituzione di figure chiave all’interno delle scuole: lo psicologo e gli educatori professionali".

Anche al liceo "Pontormo" l’attenzione su ciò che accade tra i banchi e nei corridoi della scuola è massima. È il bullismo, in particolare, il fenomeno da monitorare. "Abbiamo istituito il team bullismo costituito da tre docenti adeguatamente formati che si occupano di supervisionare le varie dinamiche che si verificano all’interno della scuola e non solo – spiega la dirigente Filomena Palmesano – Con loro possono confrontarsi sia i ragazzi che i docenti. Al momento non è mai entrato in azione, ma lo abbiamo come servizio di prevenzione. In più – aggiunge – ogni anno i ragazzi delle quarte fanno degli incontri con quelli di prima su bullismo e cyberbullismo. Sul fenomeno cerchiamo di tenere sempre alta l’attenzione".

Irene Puccioni