La sindaca si prepara al grande saluto: "Ho rinnovato tutto... nella tradizione"

Barnini racconta i suoi ultimi cinque anni: dall’emergenza Covid alla pioggia di milioni arrivati con il Pnrr e non solo "Realizzato oltre l’80% di quanto promesso agli elettori e in tempi record". Giovedì al PalaExpo parlerà alla città.

La sindaca si prepara al grande saluto: "Ho rinnovato tutto... nella tradizione"

La sindaca si prepara al grande saluto: "Ho rinnovato tutto... nella tradizione"

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano ”, intona il cantautore Antonello Venditti in un suo famoso brano. E forse questo giro non sarà neppure troppo (cronologicamente) immenso per Brenda Barnini: c’è chi se lo immagina, c’è chi lo spera e c’è chi lo teme... "Di sicuro la passione e l’impegno per la politica restano oltre il 9 giugno – ripete come un mantra –. La mia storia è iniziata ben prima di questi dieci anni empolesi e spero di poter continuare a mettere a disposizione la mia esperienza ad altri (o magari alti, aggiungiamo noi, ndr) livelli di amministrazione". Insomma, il posto fisso al Municipio di Pontedera potrebbe pure aspettare. Ma mentre si gode gli ultimi mesi di mandato nella sua adorata città, la sindaca tira la somme cercando di mettere nero su bianco la storia di questi cinque anni in un manifesto già spedito alle famiglie – che è anche un libriccino e un sito dinamico www.empolicomesei.it, secondo il maxi-progetto di comunicazione curato da Lama impresa sociale e dalla presidente Francesca Mazzocchi –: solo un assaggio del saluto pubblico in programma per le 21 del 21 marzo al PalaExpo.

"Non è stato semplice sintetizzare, le cose da elencare sarebbero state molte di più. Abbiamo realizzato oltre l’80% di quanto promesso agli elettori e in tempi record considerando che in Italia servono in media sette anni e mezzo per un’opera pubblica – premette Barnini –. Questi ultimi cinque anni sono stati segnati dalla pandemia, ma anche dall’opportunità immensa offerta dal Pnrr. Lo dissi subito ai miei (i colleghi politici ma anche a quella macchina comunale che non finisce mai di ringraziare): chi non riesce a cogliere l’occasione attraverso questi bandi subirà un grande danno a lungo termine". Da dove iniziare quindi per raccontare l’avventura? Forse proprio da quella pioggia di milioni che le hanno consentito di trasformare Empoli in un acronimo usato ora come motto-simpatia: Ecologica, Migliorata, Partecipata, Operativa, Lungimirante, Inclusiva. Dal conto balzano agli occhi gli oltre 23 milioni di euro conquistati dal Piano nazionale, appunto, ma anche i 95 milioni investiti nella manutenzione a 360 gradi, i 15 milioni per il sociale, gli oltre 43 per il servizio scuola a cui sommare i 9 spesi su musei e biblioteche. Sei gli interventi "iconici" destinati cioè, secondo Barnini, a entrare negli annali sotto il capitolo ’Rivoluzione e rigenerazione urbana’: dal teatro Il Ferruccio al Palazzo Leggenda – "tra le più grandi soddisfazioni" –, dalla nuova bretella di Serravalle alla ciclopista sull’Arno, dalla nuova scuola di Marcignana alla Casa della salute Gino Strada col condominio solidale Freedom. "Non siamo stati neppure un giorno fermi – commenta –. A chi verrà dopo di me? Lascio tante opere in corso e molte altre già finanziate, il futuro sindaco dovrà avere buone capacità di gestione. Spero voglia andare avanti nel progetto di far evolvere la comunità, seguendone le esigenze e i desideri. Io ho rinnovato nella tradizione". Ma anche rompendo con il passato. Vedi la battaglia all’evasione fiscale che "prima veniva trascurata con introiti insignificanti" o quella per la sicurezza. "Ho lavorato per 10 anni sul tema senza sottovalutarlo o strumentalizzarlo come noto, invece, stanno facendo tutti i partiti sull’ultimo omicidio di Firenze, ad esempio – ha detto –. Tra le competenze del sindaco rientrano le ordinanze, la sicurezza è un problema di cui il primo cittadino deve farsi carico, non basta chiedere più presidi delle forze dell’ordine. La cosiddetta ordinanza anti-kebab ha aperto la via al dialogo".

Elisa Capobianco