La rivolta di 39 professori "No al docente tutor"

Un gruppo di insegnanti del Pontormo firma una mozione di sfiducia. Nel mirino la nuova figura istituita dal governo per il prossimo anno scolastico.

La rivolta di 39 professori  "No al docente tutor"

La rivolta di 39 professori "No al docente tutor"

EMPOLI

A partire dal prossimo anno scolastico nella scuola secondaria di secondo grado dovranno essere introdotte le figure del docente tutor e del docente orientatore, fortemente volute dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per combattere la dispersione e migliorare l’orientamento scolastico. Tali ruoli non saranno però ricoperti dall’ingresso di nuovo personale, specializzato, bensì dagli stessi titolari delle cattedre. Una decisione che non convince gran parte dei docenti italiani e che è stata fortemente contestata pure da 39 insegnanti del Liceo Scientifico “Il Pontormo“ di Empoli, i quali hanno firmato una mozione di sfiducia. Alla base della non condivisione di tale provvedimento, che parla di un’attività di orientamento in forma di moduli di 30 ore l’anno in orario curricolare con gruppi dai 30 ai 50 studenti per ciascun tutor, ci sono le seguenti motivazioni. In primo luogo tale figura svilisce l’idea di orientamento e depotenzia il ruolo del docente, non più persona che lascia un segno nello studente attraverso la propria disciplina, ma coach, valorizzatore, consigliere delle famiglie, ecc...

Inoltre dover seguire gruppi così numerosi di studenti, in un tempo al di fuori delle lezioni, sottrae sempre più spazio ai docenti per lo studio, la ricerca didattica, la preparazione delle lezioni o la correzione delle verifiche. La proposta andrebbe a caricarli di sempre nuovi impegni, e risulterebbe offensiva nei confronti di quei professionisti che hanno compiuto un lungo percorso di studio per avere quella determinata qualifica, visto che i nuovi tutor dovrebbero diventare ’figure esperte’ con un corso online di 20 ore. Infine a lasciare perplessi è l’irrisorio compenso previsto (6-7 euro all’ora), che svaluta ancora di più il riconoscimento della professionalità dei docenti stessi.

Nessuno mette in dubbio l’importanza dell’attenzione all’orientamento nel percorso di crescita dei ragazzi e delle ragazze, che sempre più evidenziano situazioni di incertezza, fragilità e difficoltà a compiere scelte per il proprio futuro. La quotidiana attività didattica dei docenti, però, secondo i 39 insegnanti contribuisce già all’orientamento, perché fondata sulla conoscenza di sé e delle proprie attitudini, sulla valorizzazione delle potenzialità e dei talenti di ciascuno studente, sulla consapevolezza dei propri punti di criticità e del percorso da compiere per raggiungere i propri obiettivi. Negli ultimi anni nelle scuole italiane si sta invece assistendo ad una costante diminuzione del tempo dedicato alla didattica disciplinare, in favore di sempre nuove attività e proposte in orario curricolare.