Keu, il doppio confronto. Barnini in commissione con i tecnici dell’Arpat

La Pira rassicura: "Rilevato cromo sotto la strada, ma la falda non è inquinata". Botta e risposta tra la sindaca e Buongiorno Empoli anche ieri sera in consiglio .

Keu, il doppio confronto. Barnini in commissione con i tecnici dell’Arpat

Keu, il doppio confronto. Barnini in commissione con i tecnici dell’Arpat

Dopo le ultime istanze del comitato la sindaca Brenda Barnini ha convocato una Commissione consiliare congiunta per fare un punto sulla vicenda Keu. La Giunta ha già predisposto una delibera per dare mandato a costituirsi parte civile, fatto che avverrà il prossimo 12 aprile, nell’udienza preliminare. Sull’eventuale bonifica Barnini chiarisce un punto: "Laddove servisse una bonifica i costi ricadrebbero sulla Regione", proprietario del manufatto, che, costituitasi anch’essa parte civile, potrà poi rifarsi sul soggetto eventualmente condannato. Ma a tenere banco sono ovviamente le analisi ambientali e il vuoto di comunicazione, soprattutto in merito alle indagini sui pozzi privati. Barnini chiarisce subito che "le indagini comunicate da Arpat non hanno mai riscontrato elementi di pericolo, se fosse stato così avrei adottato ordinanze ristrettive".

Alla Commissione erano presenti la geologa Chiara La Pira e Andrea Cappelli di Arpat. "L’allarme – spiega Cappelli – è stato forse generato da esternazioni riferite ad un altro territorio. Nell’Empolese non ci sono livelli pericolosi di inquinanti". Più dettagli emergono dalla relazione di La Pira. Arpat avrebbe monitorato fino a ottobre dai 12 ai 30 pozzi privati senza riscontrare criticità. Poi si sarebbe passati ad un monitoraggio "ragionato", solo su alcuni pozzi, in grado di dare "risultati con maggiore valenza scientifica", l’ultimo dei quali a fine 2023, senza riscontrare criticità. "Dati più complessi", invece, sarebbero emersi dallo studio del ‘rilevato stradale’, ossia ciò che sta sotto la strada. In questo caso "abbiamo rilevato cromo e antimonio da ricondurre al rifiuto Keu", spiega La Pira. Il materiale risulterebbe rilasciare, se bagnato, dei metalli, ma "non avendo trovato materiale nelle acque sotterranee, ne dobbiamo ricavare o che il materiale è ben ‘impacchettato’, o che eventuali rilasci sono stati ‘attuiti’ da ciò che sta sotto, come l’ampio strato di argilla che fa da ‘tappo’". "L’unico pericolo possibile – conclude La Pira – sarebbe la formazione di un ‘eluato’ che inquini le acque, ma al momento non è accaduto". Anche in questo caso le ultime analisi risalgono a fine 2023, ma "si sta raccogliendo gli esiti e i risultati non sono pubblicati". La consigliera Cioni ha insistito più volte sull’importanza di comunicazione e trasparenza verso la cittadinanza. Buongiorno Empoli ha riproposto il tema nel consiglio comunale di ieri sera, in cui domandava al Comune se intenda sollecitare Arpat nelle comunicazioni e chiedere la bonifica. Barnini invita alla responsabilità, parla di "procurato allarme" perché "le conseguenze ambientali al momento sono nulle e sotto controllo. I dati sono dati".

Giovanni Mennillo