
Da sinistra: Stefano, Vittorio e Sabrina Cappelli
Empoli, 26 giugno 2025 – U
n ges to concreto, fatto di bellezza e significato. È questo il senso dell’intervento di restauro sull’affresco di Masolino, l’ultimo regalo fatto alla città di Empoli da Stefano Cappelli e sua moglie Sabrina, titolari storici del Colorificio Cappelli, azienda di riferimento per il territorio nel settore del colore. Un dono prezioso proprio mentre si chiude un capitolo della storia imprenditoriale di famiglia: la cessione dell’attività a un nuovo titolare, Cristiano Tempestini.L’atto di mecenatismo ha coinciso infatti con una transizione importante: la vendita del Colorificio. Si chiude un’epoca e se ne apre un’altra, nel segno della continuità tra memoria e innovazione. Una ’staffetta’ che segna il passaggio di testimone verso il futuro. Il restauro del frammento di affresco è stato infatti possibile grazie al contributo dei Cappelli, che hanno scelto di sostenere l’intervento attraverso la piattaforma dell’Art Bonus con un’erogazione di 5.200 euro che è andata a sommarsi ai 3mila donati dalla Fondazione CR Firenze.
“Come donatori una consapevolezza ci appartiene: quella dei materiali – spiegano Stefano Cappelli e Cristiano Tempestini –. Perché dietro ogni grande opera c’è sempre una materia prima, poi invisibile, ma essenziale, che dà forma al pensiero dell’artista. Nei secoli, dietro a ogni capolavoro ci sono stati mercanti, artigiani, chimici, esperti di pigmenti. Figure che non firmavano l’opera, ma la rendevano possibile”. Parole che sottolineano il legame profondo tra arte e mestiere, tra cultura e tecnica, in un gesto che unisce memoria e visione.
La donazione è infatti anche il segno tangibile di una transizione generazionale: dopo oltre quarant’anni di attività, il Colorificio Cappelli passa nelle mani della Aurora Color, impresa fiorentina dei Tempestini e Santini, già proprietari di quattro punti vendita specializzati. L’acquisizione, avvenuta a un anno esatto dall’inizio della trattativa, riguarda anche la Zetacolor di Sant’Angelo a Lecore, rilevata dai Cappelli nel 2023.
“Abbiamo ceduto l’attività a un nostro stimato collega – racconta Cappelli, che a 61 anni è in pensione da due –. In un momento difficile per il mercato, lasciare mio figlio solo alla guida sarebbe stato troppo impegnativo. Tempestini, da Calenzano, avrebbe comunque aperto un punto vendita a Empoli: una concorrenza diretta sarebbe stata difficile da sostenere”.
Vittorio Cappelli e la madre Sabrina continueranno a lavorare all’interno dell’azienda, assicurando continuità ed esperienza. La loro storia imprenditoriale è iniziata il primo gennaio 1979, quando il padre di Stefano rilevò la mesticheria Terreni, trasformandola poi nella Cappelli Bruno e infine nel Colorificio Cappelli, con passaggi di sede da via Ridolfi a piazza Matteotti fino alla definitiva collocazione in Carraia nel 2007. Una lunga storia che prosegue: il nome è rimasto lo stesso, e tutti i 18 posti di lavoro (tra i due negozi), salvaguardati.
“Si è chiuso un ciclo – afferma Cappelli – e volevamo salutarlo così, con qualcosa che restasse alla città. Un ultimo dono. E, in fondo, anche un buon augurio per chi viene dopo di noi”.