
La rivincita dei centisti. Non si sono fatti scoraggiare dal contesto fatto di dad e pandemia; hanno accettato la sfida di una didattica a singhiozzi, interrotta dal Covid, che ha rivoluzionato le loro vite. Ma il diploma da 100 li ha ripagati di tutti i sacrifici. Arianna Vacante, Noemi Grilli, Elena Magazzini, Irene Santi Tabarri, Matteo Azzato, Leonardo Giotti, Vanni Ballini Berlincioni, Manuel Checcucci, Serena Errico e Filippo Lomanto sono i dieci centisti dell’istituto superiore statale Fermi-Da Vinci. Orgoglio e merito; ai festeggiamenti seguirà la più dura delle scelte, quella verso il percorso di studi o di lavoro da intraprendere. Manuel Checcucci, 19 anni, ha frequentato la 5S dell’indirizzo socio sanitario. Le idee sono già chiare: "tenterò il test per accedere a Professioni Sanitarie e specializzarmi in tecniche di radiologia medica. Vorrei continuare il corso per operatore socio sanitario finanziato dalla scuola. E un piano ’b’ c’è già. Provare la strada per la facoltà di medicina il prossimo anno, se le cose non dovessero andare come previsto". Il centista empolese si dice soddisfatto, "non tanto per il voto guadagnato in sede d’esame, ma per il coronamento di un percorso durato cinque anni. Il diploma - dice il giovane - è punto di arrivo e di partenza allo stesso tempo. É lo spartiacque tra la fine dell’adolescenza e l’ingresso nel mondo degli adulti". Dall’analisi di un caso clinico su una persona affetta di angina pectoris alla novella ’Nedda’ di Verga fino alla poesia ’Veglia’ di Ungaretti che ha fatto da collegamento a tutte le altre materie, la prova è stata superata a pieni voti. È tempo di bilanci, dunque, per lo studente fresco di maturità. "Sono stati anni non facili, questi - racconta ripensando al primo lockdown - Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria e ci siamo chiusi tutti nelle nostre camerette per sperimentare un nuovo metodo di apprendimento, a distanza e senza contatti, mi sembrava uno scherzo. Ho avuto serie difficoltà nel concentrarmi e infatti la mia media era scesa. Per fortuna col rientro in classe sono riuscito a recuperare". L’estate? È sinonimo di festa, di riposo e di ricarica delle batterie. Un’ultima riflessione riguarda la sua generazione, quella dei social e dei guadagni facili su Tik Tok a colpi di visualizzazioni. "Percorrere la strada del guadagno semplice è sempre esistito. Ai tempi dei nonni o dei genitori si tentava la fortuna in tv, partecipando ai quiz show. Nulla di nuovo; oggi ci proviamo con altri strumenti. E basta dire che siamo pigri, svogliati o che non cerchiamo lavoro se poi, quando lo troviamo, le paghe sono ingiuste". Ylenia Cecchetti