
CERRETO GUIDI
Tre i punti lungo il corso del torrente Vincio, che attraverso il comune di Cerreto Guidi, teatro di significativi interventi da parte del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno dopo l’esondazione di giovedì 2 novembre, quando nella frazione di Stabbia acqua, fango e detriti hanno invaso strade e abitazioni. "Il Vincio è il corso d’acqua che ha creato più problemi alla frazione di Stabbia e in questo momento stiamo lavorando su tre somme urgenze in accordo con la regione, grazie a finanziamenti che arriveranno proprio attraverso la regione Toscana – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, Maurizio Ventavoli –. Nel centro del paese c’è stata la rottura dell’argine e il crollo di una passerella pedonale storica, dove in sostanza abbiamo creato una palificata al piede di sostegno e poi il riempimento e il compattamento dell’argine, su entrambe le sponde del torrente".
"Un’altra criticità è presente invece più a valle, in una zona comunque molto meno abitata, dove si è creata una rottura più grande, che comporterà un intervento ancora più importante per una spesa vicina ai 200mila euro. Anche in questo caso, comunque, i lavori partiranno a breve perché sono già stati consegnati alla ditta incaricata – aggiunge Ventavoli –. In più a monte, al confine con la frazione di Lazzeretto, c’è un’altra frana arginale che è vicino alla strada provinciale e anche in questo caso interverremo con somma urgenza".
Interventi repentini, quindi, per porre rimedio a quanto accaduto, ma molti cittadini di Stabbia si sono lamentati della scarsa manutenzione del torrente. "In questo caso è stato un evento che ha sommato cumulati di pioggia notevoli, che difficilmente potevano essere sopportati, anche prendendo tutte le opportune misure di sicurezza – sottolinea Ventavoli –. Tra l’altro nella scorsa estate abbiamo fatto una serie di interventi di manutenzione a monte del ponte Masino, quello situato al centro della frazione, per 160mila euro che hanno risagomato tutto il corso d’acqua fino a monte e quindi il torrente era nelle condizioni sue di funzionamento. È evidente che lavorare nella direzione dell’accumulo a monte dell’acqua meteorica è la strada maestra che va seguita anche in considerazione dei cambiamenti climatici. Chiaramente se c’erano casse di espansione, cioè opere idrauliche che un po’ da tutte le parti sarebbero necessarie, forse le cose sarebbero andate meglio".
Simone Cioni