
Il mossiere Calamassi si racconta "Colpo d’occhio e zero sentimenti"
"Rispetto ad altri professionisti fin troppo protagonisti sui social, un uomo capace e concreto". Il sindaco Alessio Spinelli lo ha scelto per la grande esperienza unita a un basso profilo. Si presenta così Andrea Calamassi, il mossiere designato per la 42esima edizione del Palio di Fucecchio, in programma domenica. Un ritorno gradito, quello nella Buca, dove il senese iniziò la sua carriera da mossiere a metà degli anni 2000.
Partiamo dalle basi. Chi è e cosa fa un mossiere?
"E’ colui il quale convalida una partenza e la rende buona per poter poi correre un Palio. Il mossiere cerca di dirigere le operazioni, anche se è poco ascoltato. Quasi mai, diciamoci la verità. E’ la figura che cerca di ottenere il massimo da tutti i partecipanti, il che non è semplice. Sono tante le variabili".
Quali sono le difficoltà maggiori?
"Far capire ai fantini che certi atteggiamenti in pista sono controproducenti. Non posso mai entrare nel merito di una gestione interna della contrada".
Quali sono le doti necessarie per ricoprire questo ruolo?
"La freddezza, in primis. Il colpo d’occhio, poi. Bisogna riuscire a capire le situazioni, a captare le condizioni per la mossa, come si dice, matura. Bisogna capire gli sguardi dei fantini, come intendono muoversi. Il buon mossiere non deve avere meriti, è solo una figura di passaggio".
Non deve avere nemmeno sentimenti…
"Assolutamente no. Ce li ha solo se qualche meccanismo non funziona".
Si sente la responsabilità?
"Moltissimo. Ma devi sempre trasmettere la sicurezza a chi è a cavallo".
Com’è nata la passione per il mondo delle corse?
Essendo senese sono cresciuto in mezzo al Palio e ai cavalli. Sono stato anche cavaliere di concorso ippico. Il giorno in cui ho deciso di smettere, sono diventato funzionario Masaf delle corse al galoppo. Poi ho intrapreso la strada di mossiere che mi ha portato fino a qua".
Che Palio ci aspetta?
"Parto sempre dall’ipotesi peggiore, così poi tutto quello che viene sarà più semplice. Bisogna mettere in conto che tutto può succedere".
Ha avuto modo di vivere l’ambiente di contrada?
"No, sono senese e basta (della contrada della Chiocciola). E quando esco da Siena, perdo tutto".
Quest’anno tra i fantini è spuntato il nome di Selvaggia Pianetti. Cosa ne pensa di un mossiere donna?
"Non si è mai visto ma, mi auguro ci sia presto. Perché no?"
Ylenia Cecchetti