
di Irene Puccioni
E’ partito solo. E’ tornato con storie, racconti, emozioni, tutti immortalati in scatti catturati dall’obbiettivo della sua inseparabile macchina fotografica. Nicola Bettini, 47 anni, fotografo di Castelfiorentino è tornato da poco da Sighetu Marmatiei, al confine tra l’Ucraina e la Romania. "I bambini. Come sempre sono loro che mi spingono a intraprendere alcuni viaggi - spiega il professionista - Ho scelto questa meta, invece che la Polonia o Siret, altro confine rumeno da cui escono migliaia di persone ucraine quotidianamente, perché è meno conosciuto e non attira le televisioni. Però, anche qui siamo a un metro dalla guerra, e anche da qui scappano le persone, come potrebbe capitare a chiunque di noi di dover lasciare la propria terra, la propria casa, la propria vita".
In particolare, ad attirare l’attenzione di Bettini verso questo paese di frontiera è il fatto che i rumeni, insieme alle tante persone provenienti da qualsiasi parte d’Europa, donano un giocattolo a ogni bambino che attraversa il confine, come a voler proteggere il loro diritto al sorriso. "Sono corso lì con la mia macchina fotografica – prosegue il fotografo – per andare a osservare e scrivere attraverso la fotografia quello in cui ognuno di noi è complice per il loro e nostro futuro se continuiamo a preoccuparci egoisticamente solo dell’aumento della benzina. Sono andato a riscoprire l’umanità, quella che abbiamo dentro, e che almeno a me, i bambini hanno sempre insegnato; a vedere famiglie divise dal loro padre, anziani e vecchi, che con i loro occhi, ti spaccano il cuore".
Tra i tanti scatti ce n’è uno che racconta il dramma e la forza di una separazione. "Ho assistito al momento in cui un padre ucraino ha dovuto chiedere al figlio di soli cinque anni di prendersi cura della sorellina di pochi mesi e aiutare la mamma perché ora era lui l’uomo di casa". Quasi come una scena di un film, che Bettini ha colto attraverso il suo ‘strumento di verità’. Nella ricca testimonianza fatta di immagini ci sono i volti dei piccoli, ma anche quelli di donne e anziani, persone che attraversano il confine a piedi, in macchina, in bicicletta, con borse della spesa e trolly; tanti anche con animali che non abbandonano, perché anche quella è famiglia.
"Dall’altra parte però – prosegue il fotografo - trovano il fantastico lavoro delle associazioni umanitarie: volontari che cercano di addolcire il loro dolore con qualsiasi cosa sia possibile fare, un pasto caldo, una coperta, un posto dove andare, un abbraccio, una spalla su cui piangere".
Per i suoi scatti dal confine il professionista ha preferito il bianco e nero. "Dà più forza all’immagine – spiega – L’attenzione dell’osservatore è tutta rivolta all’espressione o al dettaglio, non si perde nei colori". Bettini, titolare del negozio Nikola Photo al Centro*Empoli, è figlio d’arte: babbo Mauro, scomparso due anni fa, con la sua macchina fotografica ha immortalato tanti momenti della vita di molti castellani ed empolesi, dai matrimoni alle cerimonie. "Quello che mi manca oggi è proprio potermi confrontare con lui su questi scatti", conclude Nicola.