Senza vaccino per motivi fisici. "Penalizzata perché senza green pass"

L’odissea di una lettrice che non può fare l’iniezione per motivi di salute: "Ma il lasciapassare che lo Stato dovrebbe rilasciare non arriva"

Green pass

Green pass

Empolese Valdelsa, 13 settembre 2021 - «Sono stata costretta a rimandare il vaccino in attesa di accertamenti e adesso, senza il green pass, ho problemi anche a lavorare". Continua anche nelle nostre zone l’odissea da certificazione verde che, con le limitazioni in vigore dal 6 agosto, sembra aver causato non pochi problemi a tutti quei cittadini che si sono trovati a fare i conti con una serie di ostacoli che non gli hanno permesso, per un motivo o per un altro, di ottenere l’indispensabile lasciapassare".

A raccontarci la sua storia è una cittadina di Montespertoli che, costretta a rimandare l’iniezione per un problema di salute, è rimasta incastrata tra un no del medico e i tempi di attesa infiniti dell’Usl. Tutto questo, ovviamente, senza alcun tipo di certificazione. «Avevo prenotato la prima dose di vaccino per il 20 di agosto – racconta la ragazza – ma quattro giorni prima dell’iniezione ho iniziato ad accusare uno strano formicolio e una ridotta sensibilità cutanea alla gamba sinistra che ancora persistono. Quella settimana il mio medico di famiglia era in ferie e non essendo riuscita a parlare con il sostituto ho deciso di chiedere un parere direttamente al dottore incaricato di farmi il colloquio prima dell’iniezione".

In casi di sospette patologie o di possibili controindicazioni, infatti, il personale medico presente all’hub vaccinale può decidere se procedere con la somministrazione o rimandare la dose in attesa di accertamenti e questo è proprio quello che è successo alla nostra lettrice. "Appena la mia dottoressa è rientrata dalle vacanze mi ha prescritto una risonanza magnetica urgente da fare entro 10 giorni. La ricetta porta la data del 30 agosto (primo appuntamento disponibile con il mio medico) ma l’esame sono riuscita a fissarlo soltanto per la notte del 23 settembre".  

Pur volendo lasciare da parte parte per un attimo le tempistiche dell’Asl, resta il problema che almeno fino al momento della diagnosi alla ragazza è stata negata ogni forma di certificazione, creandole un disagio importante anche sul posto di lavoro. "Almeno fino al giorno dei risultati dell’analisi non saprò se potrò prenotare il vaccino e questo significa che rimarrò senza green pass fino a data da destinarsi. Ho provato a chiedere alla mia dottoressa se fosse possibile ottenere una certificazione temporanea, ma mi ha spiegato che per adesso, almeno nel mio caso, non è possibile fare niente".  

Nella prima settimana di agosto il ministero della Salute ha chiarito quali sono le categorie di persone esenti dal vaccino spiegando che a loro, che sia l’impedimento temporaneo o permanente, dovrebbe essere rilasciato un certificato con funzione di lasciapassare. "Non so se rientro in una delle categorie descritte dalla circolare, ma posso dire che dover aspettare così tanto per una visita urgente e in più non riuscire a lavorare o a entrare all’università è veramente snervante. Senza green pass non posso fare niente a meno che non paghi di tasca mia un tampone ogni due giorni. Mi sembra assurdo che non abbiano pensato a una soluzione, anche solo temporanea, per chi incappa in problematiche simili alla mia. Soprattutto ora che le temperature iniziano ad abbassarsi non avere la certificazione verde (e non per scelta) inizia a essere davvero limitante".  

Ilaria Papini