ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Al Castellani il gol da leggenda di Vialli. Ma nessuno (o quasi) riuscì a vederlo

La Rai non trasmise le immagini, solo chi era allo stadio ammirò la rovesciata. Il tifoso: "Amo il calcio grazie a quella prodezza"

Al Castellani il gol da leggenda di Vialli. Ma nessuno (o quasi) riuscì a vederlo

Empoli, 7 gennaio 2023 - Lo videro in pochi. E fu uno spettacolo straordinario. Un gesto totale, un’acrobazia formidabile, la firma istintiva di un centravanti assoluto. Di fronte a una prodezza simile non si può fare altro che alzarsi in piedi, applaudire ed emozionarsi. Perché i campioni fanno così: quando manifestano la loro grandezza – dentro e fuori dal campo – o quando se ne vanno per sempre, smuovono qualcosa dentro ciascuno di noi, a prescindere dalla fede calcistica.

Gianluca Vialli al Castellani di Empoli segnò un gol rimasto leggenda. Uno dei più belli in carriera, forse anche il più bello. Ma per un bel po’ di tempo, solo i tifosi che quel giorno erano sugli spalti riuscirono ad ammirarlo e a goderselo. Era il 24 gennaio del 1988, non c’erano gli abbonamenti tv, figuriamoci lo streaming. O si andava allo stadio, oppure si aspettava la Domenica Sportiva per rivedere le immagini seduti sul divano. Solo che quel giorno le immagini non furono trasmesse. C’è chi ricorda che ci fu uno sciopero in Rai, chi parla invece di guasto tecnico. Fatto sta che in pochi contemplarono la prodezza che oggi può essere vista e rivista all’infinito grazie a YouTube. Al tempo invece ci si basò solo sul racconto di chi era presente e aveva fotografato con gli occhi quegli istanti.

Il gol in rovesciata di Vialli
Il gol in rovesciata di Vialli

L’Empoli di Salvemini vinceva 2-0 contro la Samp delle meraviglie che di lì a poco avrebbe vinto lo storico Scudetto. I blucerchiati sembravano spacciati ma a Vialli bastarono tre minuti per rovesciare tutto. Dopo aver segnato il 2-1, arriva un cross dalla destra di Bonomi, Vialli quasi va in cielo come se fosse sorretto dagli angeli, si lascia andare all’indietro, distende la gamba e fulmina Giulio Drago.

Il Castellani rimase a bocca aperta, uno o due secondi di silenzio per metabolizzare l’amarezza della rimonta subita e poi applausi a scena aperta, come se lo stadio fosse un teatro. A ripensarci ora forse è proprio l’ammirazione indiscussa degli avversari a trasformare certi calciatori in campioni eterni. E Vialli lo è. Lo sarà sempre. Si capisce dalla valanga di messaggi che sono arrivati ieri, nel giorno della sua morte. "Il presidente Fabrizio Corsi, la vice presidente Rebecca Corsi e tutto l’Empoli Football Club piangono la scomparsa di Gianluca Vialli e si stringono attorno alla moglie Cathryn, alle figlie Olivia e Sofia e a tutta la famiglia Vialli in questo momento di grande dolore", ha scritto il club azzurro su Facebook. E sotto al ricordo una miriade di messaggi d’affetto: "Empoli-Sampdoria 2-2, io c’ero, fece un gol in rovesciata che non venne registrato per un problema tecnico", scrive Antonio, tifoso azzurro. E poi un altro: "Io ero nella curva proprio sopra alla porta in cui Gianluca effettuò quella rovesciata – ricorda Luciano – Anche se segnava contro la squadra del nostro cuore, tutti noi ultras abbiamo applaudito quel gesto da vero campione. E per me è rimasto uno dei motivi per cui amo il calcio".

Allo stadio quel giorno c’era anche Irene Tinagli, oggi presidente della Commissione affari economici del Parlamento europeo e vicesegretaria Pd: "Empoli-Samp, 1988. Stavamo vincendo, io ero lì in curva quando vedo una rovesciata pazzesca e gol: Vialli! – ha scritto Tinagli su Twitter –. Non si poteva neanche essere arrabbiati tanta era l’eleganza, la potenza. Solo grati di essere lì a vederlo, quello spettacolo. Grazie capitano, che la terra ti sia lieve". Impossibile dimenticare per chi era al Castellani. "Un ricordo bellissimo – scrive un altro tifoso – Solo chi c’era ha visto quel gol, io ero in curva dall’altra parte, c’era lo sciopero della Rai... Uno dei gol più belli che ci ha regalato". Momenti indelebili che non verranno mai dimenticati. A prescindere dalle immagini o dalla tecnologia. A prescindere da tutto.