
Giovani ’dispersi’ e senza lavoro I casi sono tanti: ora si corre ai ripari In campo le azioni di contrasto
Si chiama ’Diamoci una mossa’ ed è il progetto che punta a reinserire nel mondo del lavoro i giovani che non studiano e non hanno un’occupazione. Ambizioso? Forse sì, ma intanto il Comune ci prova in collaborazione con il Consorzio Co&So attraverso un progetto che coinvolge un’ampia rete di partner territoriali. Il primo passo del percorso, finanziato con 120mila euro dall’Anci, è la mappatura del fenomeno dei Neet (ovvero i giovani che non studiano e non lavorano) con la creazione di un osservatorio permanente.
In sostanza, si raccoglieranno dati e si proverà a far dialogare gli attori in campo nell’Empolese Valdelsa per sviluppare azioni in sinergia. Il via alle operazioni è previsto per ottobre con il lancio di una campagna di comunicazione che raggiunga i giovani nei luoghi che più frequentano (compreso il web), per catalizzare la loro attenzione e fornire indicazioni, suggerimenti, supporti. Un nuovo hub, situato nel centro di Empoli all’interno di alcuni locali rigenerati di Hope, avrà la funzione di ingaggio, orientamento attivo, formazione e avvicinamento al lavoro. L’obiettivo è anche coinvolgere in maniera attiva le imprese del territorio. "Puntiamo a creare una rete di imprese sensibili al tema, promuovendo percorsi più definiti di inserimento lavorativo in uscita dalle scuole e dalle università, ideando un sistema che intersechi domanda e offerta di lavoro – spiega il sindaco di Empoli, Brenda Barnini – Per esempio, nel caso in cui emerga l’esigenza di sostenere nuove idee imprenditoriali, si prevedranno percorsi di tutoring per lo sviluppo di competenze imprenditoriali e di incubazione di nuove attività". Nell’Empolese la media dei giovani tra i 15 e i 34 anni è del 19,22% e per loro i problemi non mancano. Dai rilievi dell’osservatorio scolastico regionale emerge che dal 2018 al 2021 l’indice di criticità nel territorio (ritardi e bocciature alle medie o alle superiori) si attesta sul livello massimo tra le 35 zone toscane. Anche se si è visto un lieve miglioramento tra il 2021 e il 2022 rimane il terzo peggior risultato per quanto riguarda le superiori in Toscana.
"Vogliamo rafforzare gli interventi di contrasto alla dispersione scolastica, costruire solidi ponti tra mondo della scuola, della formazione e del lavoro, facendo rete tra i diversi soggetti territoriali e mettendo insieme forze e competenze per orientare e sostenere i giovani in maniera coordinata – dice Barnini –. La forza di ‘Diamoci una mossa!’ è proprio questa: far dialogare competenze differenti, così da dare risposte a trecento sessanta gradi ai bisogni dei giovani, andando loro incontro nei luoghi che li vedono protagonisti, anche online, e creando un punto di riferimento fisico al quale rivolgersi proprio nel centro della nostra città".