
Ginevra Taddeucci
Empoli (Firenze), 10 agosto 2024 – Sempre controcorrente. Bracciata dopo bracciata, con il cuore sott’acqua, senza mai mollare. L’impresa nella Senna di Ginevra Taddeucci viene da lontano, si è costruita tra ostacoli e sacrifici. In un contesto difficile anche per una come lei, abituata a nuotare in acque libere, più agitate e profonde, talvolta anche poco limpide, dove la fatica si sente di più. Negli ultimi mesi si è allenata a Signa, a due passi da casa, in una piccola vasca da 25 metri che in estate viene presa d’assalto dai bagnanti. Eppure per lei è stato un po’ come essere in ’esilio’, lontana da Empoli, dove Ginevra è nata e cresciuta come nuotatrice.

Una lontananza rimarcata sui social dall’allenatore Giovanni Pistelli che dopo il bronzo non ha mancato di riaccendere una polemica esplosa già lo scorso anno. Una vicenda che Ginevra commenta con calma... olimpica. Risponde a telefono dalla Svizzera, tappa di passaggio di un viaggio in moto insieme al fidanzato, il nuotatore azzurro Matteo Furlan. E spiega: "Sono stata sempre un po’ fuori da queste discussioni, ho preferito concentrarmi sul nuoto". Poi però ammette: "Ho assistito a lotte interne che avrei preferito non vedere".
Il primo tuffo in piscina fu a 8 anni: la mamma le consigliò il nuoto quando scoprì che la figlia era celiaca, per facilitare lo sviluppo. Scelsero Empoli, dove nuotava già il cugino. "In città sono nata e cresciuta", sottolinea la campionessa che non si è dimenticata l’episodio dello scorso anno quando all’impianto di in via delle Olimpiadi le chiesero il biglietto d’ingresso. "Non so di preciso cosa era successo, credevo che l’abbonamento fosse stato pagato dalle Fiamme Oro, era l’ultimo allenamento di agosto e si sono attaccati a questa cosa". Ma per Ginevra ormai è acqua passata. La volontà è di annegare la discussione: "Se i rapporti si riappacificano e se ci sono le opportunità a livello natatorio per quanto riguarda le corsie, sarei felice di tornare a Empoli".
Prima però il meritato riposo. "È giusto dare valore alle cose, ho lottato tanto per arrivare fin qui, credo che conquistare una medaglia alle Olimpiadi sia il massimo a cui un atleta possa ambire. Ho sempre pianificato tutto nei minimi dettagli, adesso però sono in modalità relax e voglio godermi questo successo". Anche perché la tensione prima della gara era alle stelle. "Le condizioni della Senna? Se n’è parlato molto e l’iniziativa di ripulire il fiume è stata un’ottima cosa – conclude Taddeucci –. Ho sentito di atlete che si sono lamentate, ma io non ho avuto problemi, sono stata bene. Penso che sia nell’interesse degli organizzatori garantire la massima sicurezza degli atleti, non credo proprio che vogliano di mandarli al macello...".