
Marco Landi, presidente di Cna empolese e di Federmoda
Empoli, 8 gennaio 2019 - Cercando di scansare la bufera dei dazi e lo tsunami degli annunci di una nuova crisi, il comparto della moda dell’Empolese Valdelsa si presenta alla vetrina più importante della moda maschile a livello mondiale, quella di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso di Firenze da oggi fino a venerdì. La manifestazione fieristica fiorentina si è ormai da tempo accreditata come quella che detta gli andamenti per la moda declinata al maschile. «E’ l’apertura di stagione – dice Marco Landi, presidente di Cna della zona ma anche di Federmoda nazionale oltre che dirigente dell’azienda di famiglia a Empoli – da cui ci aspettiamo un buon afflusso di compratori», anche se gli ordini spesso arrivano dopo: alla Fortezza conta molto l’effetto vetrina. A Firenze ci sarà una pattuglia di imprese locali, ma una visita agli stand, anche per fiutare l’aria che tira, se la negheranno davvero in pochi. D’altra parte, dalle nostre terre partono per i più vari Paesi esteri migliaia di capi made in Tuscany: i conti, secondo il Monitor dei distretti della Toscana, da qualche anno mostrano vendite fuori confine per un valore di oltre un miliardo di euro.
«Si tratta di un patrimonio – chiarisce Landi – che non deve essere disperso. Gli sbocchi sono quelli dei mercati maturi, dall’Europa al Giappone e alla Corea, con un occhio attento anche a Cina e Russia, la prima alle prese con un accenno di affanno (crescita un po’ più bassa ma comunque alta, n.d.r.) e con le decisioni del partito di governo, quello comunista, e la seconda che non si è ancora ripresa dalle sanzioni imposte in seguito al conflitto ucraino. Questo patrimonio va tutelato puntando a compattare la filiera della moda, quell’insieme di produzioni che portano al capo finito, dagli accessori alle fasi di lavorazione senza dimenticare le materie prime. Abbiamo tutto, se consideriamo che anche le grandi griffe producono da noi. Nell’arco di 100 chilometri abbiamo il tesoro della moda: da Santa Croce, con le pelli, a Prato con i filati, a Scandicci con le pelletterie per arrivare alla produzione che riguarda direttamente l’Empolese Valdelsa. E’ chiaro che anche il primato di Pitti Uomo ci aiuta, senza dimenticare i rapporti con l’altra piazza della moda italiana, Milano».
Landi fa notare anche un altro elemento di rilievo. «Il distretto vive con la manifattura, che regge meglio alle crisi di altri. Un vantaggio costituito dalla flessibilità delle imprese, dalla storia delle famiglie che hanno la volontà di portare avanti l’attività. Infatti la permanenza su questo territorio, con tutto ciò che significa, è una carta in più che possiamo e dobbiamo giocare. La Cna ha fatto un accordo con Acte, Associazione dei comuni del tessile e abbigliamento europei, proprio per promuovere i distretti, guardando anche ai nodi del ricambio generazionale alla guida delle imprese e della formazione delle maestranze per il manifatturiero».