GIOVANNI FIORENTINO
Cronaca

"È progetto strategico per tutto il territorio"

Il sindaco Londi e il consigliere Pavese concordi sulle potenzialità .

Il sindaco. Londi e il consigliere. Pavese con il ministro (Bongianni/FotoGermogli)

Il sindaco. Londi e il consigliere. Pavese con il ministro (Bongianni/FotoGermogli)

L’arrivo del ministro Alessandro Giuli ieri ha se non altro spazzato via quella coltre di dubbio (per quanto tenue) che poteva insinuarsi a Montelupo e in Regione in merito al progetto a seguito delle dimissioni del predecessore Gennaro Sangiuliano: anche l’attuale ministro della Cultura ha insomma fatto sapere di considerare fondamentale il recupero dell’Ambrogiana e di voler proseguire su questa strada. Adesso si apre però un nuovo interrogativo: quand’è che la Villa, restaurata e rinnovata sotto nuove funzioni culturali, potrà finalmente accogliere il pubblico?

Nel corso della visita di ieri, non sono stati forniti riferimenti certi perché dipende anche da quando arriverà la firma. Trapela però una sensazione generale di ottimismo.

"Ringraziamo il ministro Alessandro Giuli per la visita e per l’attenzione dimostrata nei confronti della nostra comunità, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde per il confronto proficuo sul futuro della Villa, e l’architetto Gabriele Nannetti della Soprintendenza per l’impegno costante nella valorizzazione dell’Ambrogiana – hanno detto il sindaco Simone Londi e Federico Pavese, consigliere di minoranza e presidente della commissione consiliare sulla Villa –: l’amministrazione comunale è da tempo attivamente impegnata per restituire valore a un bene che riteniamo strategico per lo sviluppo culturale, turistico ed economico del territorio. È significativo e incoraggiante che su questo progetto si registri una forte convergenza da tutte le forze politiche, a conferma del suo carattere trasversale e dell’importanza che riveste per l’intera comunità".

Nel corso della sua precedente visita all’Ambrogiana, lo scorso maggio, il governatore Eugenio Giani aveva immaginato l’area post-recupero come "un’area totalmente aperta, pensata per finalità museali e per la fruizione pubblica, con un parco accessibile e spazi destinati all’incontro e alla cultura".

E sotto il profilo tecnico, il Documento di Indirizzo alla Progettazione già redatto prevede un’articolazione in tre lotti funzionali, che permetteranno di procedere per fasi distinte. Il primo lotto riguarda la Villa, per la quale è già stato approntato un progetto. iI secondo comprende invece la sistemazione degli spazi esterni, inclusa la prima e la seconda sezione e il vecchio cimitero storico. Il terzo lotto è rinfine elativo alle scuderie del fabbricato più antico dell’intero complesso, un tempo destinato alla costruzione di barchini. Lì sorgeva un piccolo arsenale nautico, al quale si appoggiarono i Medici nel concepire questa villa. Che si distingue dalle altre proprio per la presenza, fin dall’inizio, di quattro torri: due originarie e altre due aggiunte nel corso del ‘600.

E per quel che riguarda i tempi, dicevamo? L’architetto Gabriele Nannetti, responsabile di progetto, aveva indicato non più tardi del mese scorso la possibilità sulla carta di completare i lavori entro il 2028, a patto di riuscire a sottoscrivere l’accordo fra Ministero e Regione entro l’estate in corso. E si torna sempre lì, quindi: per avere riscontri più certi, bisognerà attendere ancora qualche settimana.

Giovanni Fiorentino