REDAZIONE EMPOLI

Due vittime del terrorismo. La targa per ricordare i "nostri" poliziotti uccisi

La ricorrenza a 49 anni dalla morte del brigadiere Falco e dell’appuntato Ceravolo. Le massime autorità ieri sul luogo dell’omicidio. Poi l’abbraccio collettivo ai familiari. .

Due vittime del terrorismo. La targa per ricordare i "nostri" poliziotti uccisi

Il traffico rallenta, le auto scorrono a passo d’uomo in viale Boccaccio. Cala il silenzio al civico 25 dove a quasi 50 anni dai tragici fatti che hanno scosso una città intera, il dolore sembra non passare. Così è per la Polizia di Stato, gli empolesi e soprattutto i familiari delle vittime, che si sono raccolti intorno alle istituzioni per ricordare i loro cari. Ora c’è una targa commemorativa ad onorare il sacrificio del brigadiere Leonardo Falco e dell’appuntato Giovanni Ceravolo, i due poliziotti assassinati il 24 gennaio di 49 anni fa per mano di Mario Tuti, durante una perquisizione nell’abitazione del terrorista empolese (proprio al civico 25 di viale Boccaccio) nell’ambito di un’inchiesta sull’allora Fronte nazionale rivoluzionario. La finestra dell’appartamento dove si consumò il duplice omicidio - fu ferito anche un terzo agente, Arturo Rocca - è aperta. La vita va avanti, qualcuno è tornato a vivere tra le quelle mura. Ma non nell’indifferenza. Ieri è stata scoperta la targa, realizzata dall’amministrazione comunale proprio sul luogo dell’attentato. Alla cerimonia hanno preso parte tra gli altri, il dirigente del Commissariato cittadino di Polizia Francesco Zunino e il Questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma.

"A quasi 50 anni dal tragico evento, tutte le istituzioni hanno manifestato insieme agli empolesi grande solidarietà alle famiglie dei tre poliziotti il cui coraggio al servizio dello Stato costituisce un esempio per tutte le generazioni - ha commentato Auriemma che per primo ha onorato le vittime del terrorismo, Medaglie d’Oro al merito Civile, deponendo una corona di alloro - Da oggi, chiunque camminerà in questo viale rifletterà su cosa significa indossare la nostra uniforme e fino a dove è disposto a spingersi un poliziotto per portare a termine la propria missione". "Commemorare quanto accaduto 49 anni fa, nella nostra città - ha aggiunto la sindaca empolese Brenda Barnini - non è un esercizio di memoria ma un dovere che sentiamo nostro e che non viene sopito dal passare del tempo. La targa è un monumento alla memoria, il secondo dopo la pietra d’inciampo collocata negli anni scorsi. E’ importante per rendere onore a chi ha pagato con la vita il suo impegno per lo Stato e la comunità, oltre che per dire grazie a tutti coloro che lavorano ogni giorno per garantire la sicurezza". Dopo la scopertura della targa, benedetta dal Cappellano Provinciale della Polizia di Stato Monsignor Luigi Innocenti, la cerimonia si è spostata al Santuario della Madonna del Pozzo. Terminata la funzione, il Questore ha deposto un mazzo di fiori ai piedi del cippo commemorativo all’ingresso del Commissariato empolese.

Y.C.