Disastro alluvione. Ecco i comuni colpiti

Sono Empoli, Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Fucecchio, Montelupo, Vinci. Rientrano nel quadro dell’emergenza nazionale. La disposizione di Giani.

Disastro alluvione. Ecco i comuni colpiti
Disastro alluvione. Ecco i comuni colpiti

Sono 62 i comuni censiti che portano addosso le ferite inferte dalla tempesta Ciaran che ha fatto morti e milioni di danni. Tra questi ci sono Empoli, Cerreto Guidi, Capraia e Limite, Fucecchio, Montelupo, Vinci. Il presidente della Regione Toscana e commissario delegato all’emergenza alluvione, Eugenio Giani ha firmato una nuova ordinanza, alla luce delle delibera del consiglio dei ministri con la quale è stato dichiarato, per dodici mesi, lo stato d’emergenza nelle province toscane pesantemente colpite dall’alluvione. Un elenco che scaturisce – si legge nel documento – da una prima ricognizione effettuata in base all’analisi del quadro conoscitivo dei danni segnalati e che, quindi, potrà essere successivamente integrato.

"Abbiamo identificato I comuni che hanno avuto i maggiori danni fra le province che rientrano nello stato d’emergenza nazionale – ha spiegato Giani –, in modo da attivare attraverso i loro sindaci la ricognizione dei danni subiti da persone, imprese, beni pubblici come gli argini di torrenti e del nostro reticolato". Giani, allo stesso tempo, ha precisato che ogni giorno che passa ci si rende conto meglio di quanto il territorio sia stato profondamente colpito dalla grave ondata di maltempo del 2-3 novembre: "Al momento la ricognizione riguarda queste province - ha aggiunto - spero che arrivi al più presto anche ciò che ho richiesto al governo, ovvero l’allargamento dell’emergenza alle province di Lucca e Massa Carrara. Andando nelle realtà più provate ci si rende conto di quanta sia stata davvero incredibile la mole d’acqua che fra il 2 e il 3 novembre è caduta sulla parte centrale della Toscana".

Il paragone storico è significativo, nella sua drammaticità: "Abbiamo detto che è stato peggio dell’alluvione del ‘66, sì i pluviometri ce lo dicono – ha proseguito Giani –: ma basta andare in questi ambienti per rendersi conto che, al di là di quelli che sono stati gli errori umani nell’arco dei decenni nel costruire anche in zone al di sotto dell’altezza dei fiumi, l’acqua che è caduta in alcuni punti è stata di cadenza quattrocentennale". Vale a dire, ha sottolinea infine il presidente e commissario all’emergenza, "da 400 anni non c’erano precipitazioni di questo genere". E ha creato disastri.

Carlo Baroni