
Dall’Italia all’Europa si continua a sperare nel cambiamento
I contadini protestano, ma l’agricoltura resta la stessa. La protesta dei trattori che si sta diffondendo in tutta Europa, ha come obiettivo proprio le istituzioni e le politiche comunitarie e in particolare l’agenda verde, il cosiddetto Green Deal europeo contenente iniziative strategiche volte ad avviare l’Unione Europea sulla strada di una transizione verde, con l’obiettivo ultimo di
raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per raggiungere lo scopo l’Europa chiede agli agricoltori di dimezzare i pesticidi dannosi entro il 2030 per poi arrivare alla completa eliminazione nel 2050, di aumentare la rotazione delle colture, di introdurre nuove tecnologie, ridurre le emissioni e gli sprechi alimentari. Gli agricoltori invece chiedono sussidi più equi, di abbassare i costi dei carburanti, di snellire la burocrazia, di prorogare l’ammissione sul mercato di carne sintetica (come ha chiesto anche l’Italia), e misure per regolare l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni produttivi. Sicuramente la politica adottata dall’Europa è quella giusta, ma vanno riviste alcune regole e soprattutto
vanno ascoltati i contadini, dandogli il tempo e i giusti mezzi per avviare un cambiamento ormai inevitabile.