Il tema è attuale e la sala del circolo di Avane è gremita. Si parla di Ius Scholae con il segretario regionale del Pd, l’onorevole Emiliano Fossi, l’ex sindaca di Empoli, Brenda Barnini, e il consigliere comunale del Pd Gianni Bagnoli. L’incontro comincia con la proiezione di un video con testimonianze di cittadini stranieri che vivono a Empoli da anni, ma non sono italiani. Come Astrid, che è nata in Italia e va alle medie Vanghetti e indossa la maglia del tifo azzurro mentre dice “sono rimasta un anno senza fare basket perché la cittadinanza non ce l’avevo. Sono nata qui e vivo qui, e avere la cittadinanza mi aiuterebbe per lo studio, che è la cosa che mi importa di più”. Le fa eco Fatima che racconta: “ho avuto due figli qui in Italia, io mi sento italiana, parlo italiano, rispetto le regole in italiano. Io sono italiana, mi manca solo un riconoscimento ufficiale”. E’ il segretario empolese del Pd, Fabio Barsottini, a introdurre gli ospiti dopo aver ringraziato i testimoni del video che: “sono stati coraggiosi a raccontare questa loro condizione. L’iniziativa “A Empoli la cittadinanza conta” è nata perché questa è una causa giusta. In un mondo in cui abbiamo perso la capacità di distinguere il bene dal male, parole semplici assumono un significato più grande. A Empoli ci sono 8.000 residenti senza la cittadinanza italiana e 1.700 sono sotto i venti anni di età. Non si possono ignorare". Anche Gianni Bagnoli ci tiene a ringraziare tutti prima di chiedere a Barnini come è stato fare la sindaca in anni in cui il tema dell’immigrazione è diventato cruciale. "Non è vero che i flussi migratori sono un’emergenza o che le persone che migrano siano di più di sempre - ha risposto Barnini – I numeri, se messi in proporzione alla popolazione mondiale, sono sempre uguali. E’la percezione dell’immigrazione che è cambiata. Farla percepire come un’emergenza e rivendicarne la gestione serve a creare consenso politico". "Nessuno di noi – ha concluso la responsabile welfare del Pd – è in una comunità a cui appartiene da sempre e questo ci deve aiutare a capire che l’argomento della cittadinanza non riguarda qualcun altro, riguarda tutti noi. Il tema della cittadinanza va agganciato alla riforma del testo unico sull’immigrazione o si rischia di far fallire l’uno e l’altro". Un concetto che piace anche al segretario regionale Dem: "Questo tema è un punto da cui partire. Noi viviamo nelle comunità e la realtà è quella raccontata nel video, dove l’elemento della diversità e della convivenza è ben presente. La comunità ci dimostra che siamo più avanti della discussione che arriverà in Parlamento. Il governo Meloni è classista, negazionista, ultranazionalista e sul tema dell’immigrazione ci conta perché su questo tema ha costruito un grosso pezzo del proprio consenso elettorale".
Francesca Cavini