
Chiuso sullo scuolabus. Salvato da una passante. I genitori sotto choc: "Avvertiti dopo due ore"
GAMBASSI TERME
Un’abitudine quotidiana: la colazione, i genitori che si preparano frettolosamente per andare a lavoro, un bacio al piccolo e via, accompagnato sullo scuolabus il bambino è pronto a raggiungere l’asilo. Una routine familiare interrotta ieri da una "svista" che poteva costare cara. Una premessa: Mattia (nome di fantasia, per tutelarne la privacy) oggi sta bene e mentre raccontiamo questa storia, finito lo spavento, è tornato tra le braccia del suo babbo e della sua mamma. Ma, suo malgrado, a soli tre anni, si è reso protagonista di una vicenda che ha dell’incredibile. Non poteva credere ai suoi occhi la passante che camminando nei dintorni dell’Istituto Gonnelli di Gambassi Terme ha notato qualcosa, o meglio qualcuno muoversi nell’abitacolo di uno dei pulmini del trasporto scolastico parcheggiati a 200 metri di distanza dal plesso. "Richiamata dal suono insistente del clacson la signora si è avvicinata è ha visto mio figlio che con il ditino le indicava il portellone. Voleva uscire". È ancora scossa la mamma di Mattia. Mentre rimette in fila quegli attimi, tira un sospiro di sollievo.
"Mio figlio - racconta con la voce ferma - è rimasto chiuso sul mezzo per un’ora e mezzo. Da solo, dimenticato da chi avrebbe dovuto occuparsene". Non appena la signora si è avvicinata e ha capito la gravità della situazione, si è precipitata a chiedere aiuto alle bidelle della scuola. Aperto lo sportello, il bambino viene immediatamente portato in presidenza, alle scuole medie, e solo in quel momento i genitori vengono avvisati dell’accaduto. "Ho messo mio figlio alle 8 sullo scuolabus come tutti i giorni- spiega la donna, cercando di ricostruire l’accaduto - Sarebbe dovuto entrare alle 8,30 alla materna Beccuccio Bicchieraio. Nessuno mi sa dire cosa è successo, forse Mattia si è addormentato". Sta di fatto che è rimasto lì, invisibile agli occhi di tutti, fino alle 10. E’ alle 10,24 che la mamma, già sul posto di lavoro, riceve la chiamata dalla dirigente scolastica.
"Signora, suo figlio è rimasto chiuso sul pulmino ma stia tranquilla, sta bene". Il sangue che si gela, la preoccupazione che prende il sopravvento. "I piccoli - dice la mamma di Mattia - hanno le cinture di sicurezza. Fai fatica a non accorgerti che qualcuno è rimasto seduto". Può essersi slacciato da solo, Mattia, nascosto sotto il sedile o magari addormentato. Nessuno l’ha notato e il pulmino è stato posteggiato in strada. "Quando ci hanno chiamati - continua la famiglia di Mattia - hanno specificato che il bambino stava bene, non piangeva. Era già stato portato alla scuola dell’infanzia dove ha ripreso subito a giocare". Ma dove nessuna delle educatrici avrebbe segnalato l’assenza. "Pensavo che mio figlio fosse regolarmente a scuola. Siamo angosciati da quanto accaduto". In seguito alla visita pediatrica non sono stati riscontrati traumi o ferite, "e se non ci sono conseguenze evidenti, dal punto di vista legale, si potrà far poco". Sulla vicenda anche l’amministrazione comunale ha preso posizione. "In merito a quanto avvenuto su uno scuolabus della azienda che svolge il servizio di trasporto scolastico per conto del Comune di Gambassi Terme - dichiara il sindaco Paolo Campinoti - si fa presente che, appena avuta la notizia, l’amministrazione e gli uffici comunali preposti si sono immediatamente attivati per individuare le responsabilità. La ditta che ha in gestione il servizio si è dimostrata disponibile a collaborare. Ci riserviamo di agire nei modi e nelle sedi opportune per tutelare il servizio, affinché non si ripetano più fatti come questi". Riabbracciato il suo piccolo, la famiglia lancia un appello. "Ci teniamo a dire grazie alla persona che ha trovato Mattia. Lo ha salvato. Ci auguriamo di poterla abbracciare presto".
Ylenia Cecchetti