
Chiude lo stabilimento Sette lavoratori a casa "Scempio vergognoso"
Empoli, 20 luglio 2023 – Situazione difficile per i 7 lavoratori dello stabilimento produttivo di Empoli della Sifa Packaging Solutions. L’azienda marchigiana leader nella produzione di imballaggi ha infatti deciso di aprire le procedure di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti del sito in via di Vittorio, nell zona industriale di Terrafino. "È da marzo che le lavoratrici e i lavoratori dello scatolificio Sifa Empoli chiedono risposte a fronte di comportamenti aziendali apparentemente incomprensibili – spiega Giulia Magrini, segretaria Slc-Cgil Area Vasta Fi-Po-Pt –, come lo spostamento in rotazione allo stabilimento di Montecarlo a Lucca di personale e strumenti, con il conseguente blocco della produzione empolese. Non certo per la mancanza di lavoro, ma per l’assenza di personale addetto al funzionamento dei macchinari perché in trasferta. A questo vanno aggiunte le pressioni e le minacce di chiusura di un sedicente responsabile di stabilimento".
Un confronto a cui la direzione dell’Azienda di Francavilla D’Ete (Fm) si è sempre sottratta fino a martedì scorso. "Tramite una breve call, a dieci giorni dalla chiusura estiva – prosegue Magrini – ci è stato comunicato che lo stabilimento a settembre non riaprirà e che l’azienda aprirà una procedura di licenziamento per tutti. È evidente che ci troviamo difronte all’ennesimo caso di speculazione industriale che in nome di risparmio e profitto, sacrifica i lavoratori e impoverisce il territorio. Si sono presi le commesse e poi chiudono storici siti per accentrare tutta la produzione".
Trattandosi di sole 7 persone i margini di manovra per la Cigl (nella foto il coordinatore Empolese Valdelsa, Gianluca Lacoppola) non sono molti. "Appena ci arriverà ufficialmente la documentazione, secondo le tempistiche di legge – insiste Magrini – chiederemo un incontro perché ci vengano chiarite le reali motivazioni di questa scelta, che non possono essere i paventati interventi di cui avrebbe bisogno lo stabile per essere messo in sicurezza. Siamo consapevoli che grossi margini non ci sono, se non quello di essere magari trasferiti altrove che per dipendenti impiegati ormai da 30 anni nello stabilimento empolese è come un licenziamento ’mascherato’, ma cercheremo di trovare un accordo che li tuteli il più possibile".
Si tratta di dipendenti vicini alla pensione, ma anche di giovani nel pieno della propria carriera lavorativa. "Il nostro obiettivo è quello di trovare un accordo che permetta a tutti di uscire nella miglior maniera possibile da questa situazione – conclude la segretaria Slc-Cgil Area Vasta Fi-Po-Pt – perché non siamo disposti a permettere che sette persone finiscano in un “tritacarne” spietato, specialmente in un momento in cui inflazione e crisi economica sono ad un picco di recrudescenza. Sia chiaro che metteremo in campo tutte le iniziative necessarie a fermare questo scempio e ci attiveremo da subito per fare luce su questa vicenda a dir poco vergognosa. Intanto, come prima cosa, ho già parlato con la sindaca Brenda Barnini per informarla della situazione".
Simone Cioni