TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Cartotecnica Maestrelli: né sentenza, né soldi

I dipendenti devono ancora avere 700mila euro

Gli operai della Cartotecnica (Fotocronache Germogli)

Vinci, 14 giugno 2017 - Un altro passo nella vicenda della Cartotecnica Maestrelli è stato compiuto. In attesa della sentenza del tribunale di Firenze che potrebbe sancire il fallimento della ditta, ieri in Regione è stato ratificato l’accordo per illicenziamento collettivo dei 33 dipendenti che sono ancora in carico all’azienda. La decisione arriva in seguito a un lungo percorso che i sindacati hanno tentato più volte di intraprendere con la proprietà, costretta poi dal giudice e dalla regione a sedersi finalmente a un tavolo. L’intesa prevede il licenziamento con un preavviso che va da uno a quattro mesi a seconda del livello di ciascun operaio: al termine di questo periodo scatteranno per tutti i 18 mesi della Naspi.

«Se invece di aspettare tutto questo tempo avessero firmato prima l’accordo che gli avevamo proposto avrebbero risparmiato. Invece i proprietari hanno sempre rifiutato il confronto – spiega Salvatore D’Amico della Cgil – e adesso dovranno versare il preavviso a tutti i lavoratori». Dopo quattro mesi di presidio davanti ai cancelli, quello del licenziamento collettivo rappresenta paradossalmente un passo avanti. I dipendenti, se non altro, avranno modo di cercare un altro lavoro e avranno accesso agli ammortizzatori sociali. Il prossimo step è previsto oggi, quando all’interno della Maestrelli si terrà un’assemblea coi sindacati in cui verrà deciso il da farsi.

Gli operaidovrebbero ricevere le lettere di licenziamento da far firmare alla proprietà, ma sono ancora in attesa dei tre mesi di stipendio che non hanno riscosso e delle liquidazioni che dovranno percepire. Nel complesso la cifra ammonta a quasi 700mila euro. C’è poi il discorso legato alla cooperativa e alla possibilità, per qualcuno, di provare a dare continuità al lavoro della cartotecnica. E’ un’eventualità per cui da tempo sta lavorando Lega Coop, ma molto in questo senso dipenderà dalla decisione del tribunale fallimentare di Firenze in merito al futuro dell’azienda. Se, come sembra, verrà decretato il fallimento con conseguente nomina di un curatore diventerà lui il punto di riferimento col quale parlare. Il problema è legato alla tempistica: la ditta è ferma ormai dai primi di febbraio e la sentenza che doveva arrivare a fine maggio continua a slittare.