Bruno Berti
Cronaca

L’eterna corsa al comune più rosso di Italia

Su facebook rinasce la sfida tra Lamporecchio e Castelfiorentino per il primato

Berlinguer a Lamporecchio

Empoli, 22 febbraio 2015 - I social network non servono soltanto per cose futili, c’è anche chi li usa per creare, o ricreare, una memoria condivisa. Un gruppo di giovani di Lamporecchio ha dato vita a una pagina intitolata «Quando a Lamporecchio venne Berlinguer». Al di là del ricordo, c’è un riferimento, elettorale, che riguarda, anche noi, per la precisione Castelfiorentino. Negli anni ’70 e ’80 ci fu tra i due centri una disfida a colpi di percentuali di consenso al Pci per la palma del Comune più rosso d’Italia. Non si poteva parlare del numero assoluto di voti perché le due realtà non erano comparabili in quanto divise da circa 10.000 abitanti di differenza a vantaggio di Castelfiorentino. La contesa si giocava su poche unità percentuali, qualche volta decimi o centesimi di punto. Alle comunali del ’70 Lamporecchio era avanti di mezzo punto, alle politiche del ’72 primo Castelfiorentino, nel ’75 di nuovo Lamporecchio avanti e alle politiche dell’anno successivo altro sorpasso dei castellani (per dare un’idea delle cifre parliamo di 73,5 contro 72,6%). Nel ’79 e nell’’80 ancora avanti Lamporecchio. Si scende sotto il 70%, nei due comuni, solo a partire dal’90 (c’era stata la scissione di Rifondazione). «Era anche il periodo del miracolo economico – nota il segretario regionale del Pd, Dario Parrini – prima la palma toccava a Sovicille in provincia di Siena. Il Comune senese fu spodestato a causa dell’abbandono delle campagne».

IL RICORDO della sfida all’ultimo centesimo di percentuale elettorale tra Castelfiorentino e Lamporecchio, in una terra che conosce molto bene le contese di campanile come la nostra, fa affiorare un sorriso sul volto di Paolo Regini, attualmente presidente di Publiambiente, ma tra il 1980 e il 1985 segretario comunale del Pci a Castelfiorentino. «Non ci fu mai gara per il semplice fatto che il nostro comune e quello di Lamporecchio non erano comparabili perché loro superavano di poco i 5.000 abitanti, mentre Castelfiorentino già allora aveva oltrepassato i 15.000. Eravamo i primi in Italia, se si comparano realtà territoriali analoghe». Poi Regini aggiunge anche un’affermazione da cui traspare una buona dose di orgoglio. «Superavamo anche i primi della classe, che per quanto riguarda il Pci erano i modenesi. Semmai la nostra lotta all’ultimo voto, se così si può dire, la combattevamo con i nostri vicini di Certaldo.

RICORDO, per far capire l’ordine di grandezza a cui faccio riferimento, che nell’elezione storicamente migliore per il Pci, le europee del 1984 dopo la morte di Berlinguer, ottenemmo il 74,5% dei voti. Su 10.500 elettori avevamo dunque il consenso di oltre 7.000 castellani. Adesso, pur con risultati lusinghieri, i voti del Pd arrivano a 6.000 per effetto della diminuzione della platea di coloro che si recano alle urne». Poi Regini aggiunge un’altra considerazione che avvalora il suo giudizio sulla ‘taglia’ dei comuni al fine di una migliore comprensione della disfida con Lamporecchio. «Nelle realtà territoriali tra 30.000 e 50.000 abitanti la palma del comune più rosso toccava a Empoli».

PER IL FRONTE di Lamporecchio, abbiamo sentito il consigliere regionale Aldo Morelli, Pd, già presidente della Provincia di Pistoia e prima sindaco di Lamporecchio, ed abbiamo trovato uno degli autori della ‘promozione’ sui social network del duello all’ultima percentuale con i castellani. «Con un gruppo di giovani, vicini al Pd, ma abbastanza critici nei confronti di alcune scelte del partito, abbiamo dato vita alla pagina facebook per ricordare la visita di Berlinguer ma anche per ritrovare una memoria comune.

Su quell’episodio stiamo preparando uno spettacolo teatrale che metteremo in scena il 25 aprile, una data scelta non a caso, quella dell’anniversario della Liberazione, chiaramente.

Il consenso al Pci – dice Morelli – era veramente alto: in una frazione, quella di Cerbaia, la percentuale arrivava al 90%. Il partito era organizzato con 6 sezioni e di quella del centro di Lamporecchio ero il segretario. Quegli anni me li ricordo bene, così come ricordo la sfida a suon di percentuali con gli amici di Castelfiorentino. Negli anni ’70 nel comune (oltre 6.000 abitanti) avevamo 1.400 iscritti al Pci, una media tesserati-abitanti molto alta, sicuramente un record italiano. Quel confronto non riguardava solo i dirigenti: era sentito anche dai semplici iscritti al partito». Ed era una gara in cui non si vinceva niente: si otteneva solo il primo posto in un podio immaginario. «La visita del segretario nazionale del Pci – riprende Morelli – ci fu il 26 aprile del 1981. Enrico Berlinguer aveva parlato il giorno prima a Firenze. Ricordo ancora che in piazza c’erano 9.000 persone, nonostante il brutto tempo. Durante il suo discorso il segretario ebbe modo di dire (era stato informato dei nostri livelli elettorali) “sono io che devo chiedere a voi come avete fatto a raggiungere un risultato di questa portata’’».