CARLO BARONI
Cronaca

Uccise un uomo con un cazzotto: farà volontariato in parrocchia

Certaldo, il giudice: “Ha mostrato pentimento”. Il tribunale ha accolto la richiesta dei legali di Antonino Rizzo, in carcere per la morte di Graziano Lotti

Un'aula di tribunale

Certaldo (Firenze), 9 aprile 2023 – Il dramma si consumò il giorno di Natale. Graziano Lotti morì a Careggi il 25 dicembre 2021, a poco più di una settimana dal terribile cazzotto in faccia che lo fece cadere a terra e battere violentemente la testa.

Quel pugno lo sferrò Antonino Rizzo, 46 anni, palermitano, residente a Certaldo. Difeso dagli avvocati Neri Cappugi e Cesare Martucci, Rizzo – accusato di omicidio preterintenzionale e di omissione di soccorso – in tribunale a Firenze patteggiò la pena di 4 anni, 5 mesi e 13 giorni.

Ora è pronto ad iniziare un cammino per riprendere in mano la propria vita. Il tribunale di sorveglianza ha accolto la richiesta dei suoi legali di sostituire la pena detentiva con l’affidamento in prova: farà volontariato in parrocchia.

Una decisione che il giudice ha preso alla luce del comportamento tenuto dal detenuto che in carcere ha lavorato, partecipato ai laboratori teatrali e soprattutto mostrato vero pentimento, "un profondo senso di colpa per aver tolto la vita ad un uomo", tanto da abbandonarsi a momenti di pianto e disperazione.

Fuori dalla cella lo attende un lavoro stabile nel suo settore "con cui poter continuare anche a versare ai familiari della vittima" quanto stabilito come riparazione del danno.

La tragica vicenda iniziò, lo ricordiamo, a Certaldo il 18 dicembre 2021 all’altezza della rotatoria tra viale Fabiani e via Moro.

Lotti era alla guida della sua auto che si scontò con un motocarro Ape condotto da un giovane. Il ragazzo si ferì in modo non grave alla testa.

Dopo lo scontro nacque una discussione. Il giovane chiamò i genitori, che erano a casa. Antonino Rizzo, arrivato sul luogo dell’incidente, ebbe una discussione con Lotti. Fino a quando dalle parole Rizzo non passò ai fatti, colpendo al volto il 56enne e facendolo cadere a terra.

"Si conclude positivamente un percorso umano e giuridico molto sofferto sul quale adesso è giusto che cali il dovuto silenzio", dice l’avvocato Cappugi. L’avvocato Martucci: "Siamo soddisfatti, è stata una vicenda umana che seppur nell’immenso dolore che ha colpito due famiglie ha costituito un momento di arricchimento del sistema giudiziario e penitenziario facendo emergere degli aspetti positivi del nostro sistema e dandoci la speranza di poter ancora riporre fiducia nel medesimo. Rizzo è un uomo nuovo anche grazie a questo".