REDAZIONE EMPOLI

Alberi bruciati e abbattuti "Adesso non si dorme più"

L’incendio dell’estate scorsa ha distrutto le piante all’uscita Empoli Centro. La barriera naturale isolava dal rumore del traffico e dalle luci della superstrada

EMPOLI

Erano più o meno i primi di agosto quando un incendio di grandi proporzioni devastò i terreni a margine della FiPiLi nei pressi dell’uscita Empoli Centro. Un rogo divampato per circostanze mai del tutto chiarite, ma quello non fu che l’ennesimo episodio in un’estate caratterizzata da fenomeni di quel tipo praticamente ovunque in tutto il territorio. La differenza tra quell’incendio e gli altri fu che questo arrivò a minacciare anche alcune abitazioni che si trovano a sinistra della superstrada viaggiando in direzione mare. Per fortuna le fiamme arrivarono soltanto a lambire le case, ma grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco e della Vab il peggio fu scongiurato. Peccato però che quell’episodio abbia segnato, per le circa dieci famiglie che vivono in quelle case, l’inizio di un vero e proprio incubo che si protrae ancora oggi a mesi di distanza. Tra i vari danni causati dal fuoco c’è stato infatti l’abbattimento delle piante che facevano da confine tra il rilevato stradale sul quale poggia la FiPiLi e le stesse abitazioni, un confine fisico naturale che aveva l’effetto di isolare le case dal rumore del traffico e dalle luci delle auto che circolano quotidianamente lungo la strada di grande comunicazione. Parte degli alberi sono stati distrutti dalle fiamme, mentre altri, seriamente danneggiati, sono stati abbattuti perché pericolosi. Sarebbero infatti potuti crollare e finire direttamente lungo la carreggiata, con problemi seri per gli automobilisti.

"Adesso, però, i problemi ce li abbiamo noi – dice Giuseppe Mammana, uno dei residenti delle case interessate – perché il rumore è insostenibile e pure la nostra privacy viene violata. Gli alberi creavano una sorta di barriera naturale perché impedivano al rumore di penetrare e facevano in modo che gli automobilisti non circolassero a ridosso delle nostre abitazioni. Da agosto a questa parte la situazione è completamente cambiata. Non possiamo tenere la finestra aperta perché il baccano è insostenibile, mentre la notte mia figlia non riesce a dormire perché i fari delle auto le illuminano tutta la stanza". L’appello è nei confronti delle istituzioni, perché le case sono di recente costruzione e nessuno ha voglia di cambiare soltanto per questo motivo. "Quando c’erano gli alberi – prosegue Mammana – il rumore si sentiva a malapena. Non sembrava neanche di essere così vicini alla superstrada. Ma ora è completamente diverso". I residenti si sono mossi nelle sedi competenti.

"Abbiamo scritto sia alla Regione che alla Città Metropolitana e al Comune – prosegue – ma nessuno sembra avere la facoltà di decidere e il risultato è che si passano la palla tra loro. Ci hanno spiegato che esiste un piano di intervento e che noi siamo in graduatoria, ma i lavori verranno effettuati soltanto quando ci saranno i finanziamenti. Noi non chiediamo necessariamente i pannelli: basterebbe che venisse ripristinata la vegetazione come era prima. Così non possiamo andare avanti".

Tommaso Carmignani