Superbonus, Deloitte chiede un video ai professionisti per dimostrare il 30% dei lavori

Protesta l'Ordine degli architetti di Prato: “Mancanza di rispetto, chiediamo il ritiro della richiesta”

Superbonus 110

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Prato, 20 settembre 2022 – Chi sta effettuando interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico sulle unifamiliari è tenuto entro il 30 settembre 2022, per richiedere il Superbonus, a presentare tramite i propri tecnici la documentazione che attesti che è stato effettuato almeno il 30 per cento dei lavori. Ma ad adempimenti già complicati se ne sono aggiunti altri per i professionisti che utilizzano la piattaforma Deloitte: il tecnico asseveratore, per conto del cliente, deve infatti produrre un video che illustri “rapidamente l'intervento effettuato”. Protestano la presidente Lulghennet Teklè e tutto il consiglio dell'Ordine architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della provincia di Prato, che chiedono alla società di servizi di consulenza alle imprese di ritirare la richiesta, esprimendo “il proprio sconcerto" per il fatto che è arrivata a soli 14 giorni dalla scadenza del 30 settembre.

“E' una richiesta – sottolineano – che risulta da un lato intempestiva e vessatoria, andando a scontrarsi con la programmazione dell’attività lavorativa impostata a tal fine dai professionisti, dall’altro rappresenta un appesantimento di adempimenti non obbligatorio e non richiesto dalla normativa”. “Comprendiamo la necessità da parte degli operatori finanziari di tutelarsi contro eventuali (ahinoi inevitabili) truffe, ma a tal fine è assurdo – proseguono – che dopo aver richiesto di produrre l’asseverazione di noi tecnici, averci fatto sottoscrivere una specifica polizza a copertura della quota del Salverificata anche da Enea, dopo aver introdotto l’obbligo dell’invio di una pec ai committenti e all’impresa contenente dichiarazioni e tutta la documentazione probatoria possibile (foto, sal, dichiarazioni del professionista, libretto delle misure) vengano richiesti ulteriori dimostrazioni di veridicità delle nostre dichiarazioni”. “E’ sintomo – concludono - di una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle nostre categorie professionali che stanno impiegando da tempo tutte le proprie energie e competenze a servizio della collettività, andando a fornire un servizio pubblico nello spirito della sussidiarietà come ci viene richiesta dalla pubblica amministrazione. Le regole non si cambiano in corsa, e non si impongono all'ultimo minuto, pochi giorni prima delle scadenze”.

La replica di Deloitte: “Iniziativa a tutela del fisco e della collettività” “E' un'iniziativa che si può totalmente iscrivere tra quelle a tutela erariale e dunque della collettività. In tale contesto – replica Deloitte, società che offre servizi di consulenza alle imprese - l’effettuazione del suddetto breve video del tecnico asseveratore non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, senza peraltro incrementare la responsabilità che il tecnico già si è assunto con l’asseverazione”. I video richiesti, della durata di circa due minuti, precisa ancora la società, “sono volti a rafforzare i controlli antifrode a tutela dell’erario, delle imprese, dei committenti, dei professionisti e dei soggetti cessionari, al fine della più sicura verifica e più rapida monetizzazione degli incentivi”.

“A tale ultimo riguardo, è noto, infatti, che l’Agenzia delle Entrate sta procedendo ad un’alta percentuale dei controlli, dal 60 all’80 per cento delle comunicazioni inviate. Appare pertanto evidente – prosegue Deloitte - come un breve video  di spiegazione dell’intervento da parte del tecnico asseveratore non possa che agevolare le verifiche da parte dell'Agenzia”. “Allo stesso modo – conclude – saranno agevolati tutti i soggetti che sono, ad oggi, chiamati a ad eseguire i controlli da parte delle banche e delle altre entità che acquistano i crediti, anche in questo caso con beneficio sui tempi di monetizzazione”.