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Val di Cornia, consorzio contro il fotovoltaico

Il Consorzio vini Dop Suvereto e Val di Cornia si oppone fermamente ai progetti di fotovoltaico, agrofotovoltaico ed eolico nella regione, temendo gravi danni paesaggistici e economici alla filiera vitivinicola e turistica locale. La sostenibilità deve integrarsi con l'agricoltura e il turismo per preservare l'identità e la qualità dei prodotti toscani.

Val di Cornia, consorzio contro il fotovoltaico

"Ferma contrarietà ai progetti in materia di fotovoltaico, agrofotovoltaico ed eolico presentati, o in via di presentazione, alle autorità competenti", "gli oltre 200 ettari impegnati causerebbero un grave danno paesaggistico a una regione il cui sviluppo socioeconomico è da sempre basato su agricoltura di qualità e turismo". Così il Consorzio tutela vini Dop Suvereto e Val di Cornia, preoccupato che "le ricadute sarebbero innanzitutto sulla filiera vitivinicola locale, organizzata intorno a una cinquantina di aziende e a una piramide della qualità dove figurano tre Dop e due Igp (Suvereto Docg, Rosso della Val di Cornia Docg, Val di Cornia Doc, Costa Toscana Igt, Toscana Igt)". Per Daniele Petricci, presidente del Consorzio, "occupare con pannelli fotovoltaici e pale eoliche un’area pari a 400 campi da calcio significherebbe infliggere un colpo forse mortale all’identità delle nostre Dop. Come riusciremo a venderle se l’associazione è con luoghi dove cemento, silicio e acciaio hanno sostituito grano, vite e olivi?". Rischi, spiegano, in larga parte condivisi con la stessa filiera turistica. "Negli ultimi quarant’anni - aggiunge Petricci - istituzioni e privati si sono spesi per rendere la Val di Cornia una destinazione turistica, la cui stabilità socioeconomica non può essere sacrificata sull’altare della sostenibilità". "A nostro avviso - conclude Petricci - il futuro della nostra campagna passa da un miglioramento dei processi agricoli, da integrare in sistemi di turismo territoriale. Sono questi gli orizzonti ai quali dovrebbe puntare la politica affinché le campagne toscane continuino a fare ciò che da sempre fanno: produrre cibo e vino di qualità che sia ambasciatore della nostra Regione nel mondo".