Toscana, nel 2023 export al +7,7%, ma lo scenario resta incerto. Ecco perché

I dati Irpet: nel 2022 le esportazioni dalla regione sono cresciute del +8,4%, risultato superiore alla media italiana

L'export toscano dei gioielli in crescita (foto di repertorio)

L'export toscano dei gioielli in crescita (foto di repertorio)

Firenze, 11 maggio 2023 – Secondo le previsioni di Irpet, nel 2023 le esportazioni della Toscana dovrebbero continuare ad aumentare, anche se ad un ritmo leggermente inferiore al 2022: +7,7% contro il +8,4% dello scorso anno.

“Sullo scenario di previsione – spiega però l'istituto per la programmazione economica della Toscana – insistono forti rischi che potrebbero costringere ad una revisione al ribasso” di questo +7,7%. I motivi di questa incertezza? “I livelli di inflazione elevati che ancora si registrano nelle maggiori economie mondiali, sia nei prodotti consumati che in quelli intermedi utilizzati dalle imprese, l’intonazione restrittiva della politica monetaria in risposta alla dinamica dei prezzi e gli elevati livelli di indebitamento accumulati nel recente passato per far fronte alla crisi pandemica”. Inoltre, rileva Irpet, anche l'elevata dipendenza della meccanica toscana dalla domanda russa potrebbe contribuire a indebolire ulteriormente la traiettoria di crescita dell'export della regione.

I settori che stanno andando meglio: farmaceutica, carta e meccanica di precisione

Guardando ai dati di consuntivo del 2022, le migliori performance si sono registrate nel settore farmaceutico (+47% export a prezzi correnti), industria della carta (+59%) e i prodotti in legno (+26%). Ottimi risultati anche per la meccanica di precisione, mentre all’interno del comparto moda spiccano le esportazioni di gioielli, calzature e capi di abbigliamento. Bene, ancora una volta, le vendite estere delle produzioni dei grandi marchi della moda fiorentina, in particolare, abbigliamento e calzature.

I Paesi di destinazione del made in Tuscany: Qatar +85%

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, è risultata in crescita l'area Nafta (+41%) – Usa, Canada, Messico – soprattutto per l'apprezzamento dell'euro sul dollaro, mentre sono calate le esportazioni verso le economie Bric (Brasile, Russia, India e Cina) per effetto della flessione delle vendite verso Russia (-10,5%) e Cina (-16,5%). Per quanto riguarda l'Unione europea, crescono soprattutto le esportazioni verso i Paesi fuori dell'area euro, per esempio verso la Polonia, dove si sfiora il +31%. All’interno della area euro il mercato più dinamico è risultato nel 2022 quello spagnolo (+20,3%).

In crescita le vendite estere verso Francia (+9,6%) e Germania (+5,8%). Al di fuori dell’Unione europea, ha tenuto l’export verso il Regno Unito (+2,9%), mentre sono risultate in calo le esportazioni verso la Svizzera (-4,2%). Quest’ultimo mercato di destinazione è stato superato da Stati Uniti (+25%) e Francia come prima area di destinazione delle produzioni toscane. Spinte dalle vendite di gioielli, anche le esportazioni verso i paesi produttori di petrolio sono aumentate a un ritmo elevato, soprattutto per via delle performance sui mercati del Qatar (+85,5%) e Arabia Saudita (+26,7%). Più in sofferenza, invece, le esportazioni verso i mercati asiatici.

L'export nelle province toscane: Siena, Arezzo e Pisa in testa, male Massa Carrara, Grosseto e Livorno

Siena (+28,3% a prezzi correnti), Pisa (+14,8%) e Arezzo (+12,6%) sono le province toscane che nel 2022 hanno registrato le migliori performance rispetto alle esportazioni. L’exploit di Siena, nonostante le pesanti perdite della camperistica, è interamente guidato dalle esportazioni di prodotti farmaceutici, più che raddoppiate rispetto al 2021. Nell’ambito dell’economia pisana, invece, sono state soprattutto le vendite estere di altri mezzi di trasporto a guidare la performance, anche se buoni risultati sono arrivati anche dalla pelletteria, sia conciaria che calzaturiera, e dai prodotti chimico-farmaceutici.

Arezzo conquista il suo risultato principalmente grazie alla gioielleria, ma anche alla buona dinamica che ha contraddistinto il comparto moda e la componentistica elettrica per i macchinari. Sopra la media regionale Pistoia (+9,6%), Lucca (+9%) e Prato (+8,9%). L’export di Pistoia, nonostante la dinamica negativa che ha contraddistinto i comparti tessile e, soprattutto, vivaistico, è stato favorito della forte ripresa delle esportazioni del comparto ferrotranviario e dei prodotti della pelletteria e calzature. Lucca, a fronte di una forte crescita delle esportazioni di prodotti dell’industria cartaria, ha riscontrato una sostanziale stabilità delle vendite estere di imbarcazioni e di macchinari per impieghi speciali.

Firenze si colloca appena al di sotto del risultato medio regionale con un +6,9% a prezzi costanti: molto negativo l'export dei macchinari, controbilanciato dalla crescita del comparto moda, trainata da abbigliamento, calzature e gioielleria, e dei prodotti farmaceutici, che hanno superato la soglia dei 3 miliardi di euro nel 2022. Bene anche meccanica di precisione e prodotti dell’industria agroalimentare, sia olio che vino.

Tre, invece, sono le province in cui le esportazioni sono calate rispetto al 2021: Massa Carrara (-12% a prezzi costanti), Grosseto (-6,5%), Livorno (-4,8%). Su Massa Carrara hanno inciso fortemente i risultati della meccanica per impieghi generali, a fronte dei buoni andamenti che hanno registrato invece le esportazioni del settore lapideo e, soprattutto, dei prodotti chimici. Alla base della flessione dell’export della provincia di Grosseto ci sono invece il rallentamento dei prodotti chimici. Livorno, infine, ha sofferto il calo dell’export della siderurgia e del comparto automotive, non bilanciati dalla forte crescita delle vendite estere di imbarcazioni e dalla buona affermazione del vino.