Firenze, 13 settembre 2024 – Una Toscana che investe nella scuola, non solo nell'edilizia scolastica, ma anche su contenuti e progetti. Oltre agli interventi a sostegno delle famiglie per i nidi gratis per chi possiede un Isee sotto i 35mila euro.
Su questo punto hanno deciso di intervenire, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, il presidente della Regione, Eugenio Giani, e l'assessora regionale all'Istruzione, Alessandra Nardini. Tanti gli investimenti nei Progetti Educativi Zonali, che trattano i temi della dispersione scolastica, cuore centrale di questo intervento, e dell'inclusione, sia dal punto di vista delle disabilità, sia da quello dell'inclusione sociale.
Un investimento importante è quello sull'intercultura, perché le classi toscane sono sempre più classi plurali. Alle province, poi, è stato chiesto di mettere in campo progetti sulla parità di genere, sull'educazione al rispetto, con un'interesse anche all'educazione all'affettività.
Un intervento che si avvale anche dei 5,7 milioni di euro del Bando delle Finanze della legge 16 sulla Parità di Genere e che è destinata alle Province e alle Città Metropolitane. Tra le altre novità legislative, quest'anno non sarà più possibile, per le amministrazioni comunali, intervenire sui progetti e percorsi di educazione delle scuole, come invece gli scorsi anni era successo sia a Pisa che a Siena.
I PEZ (Progetti Educativi Zonali) sono stati finanziati per ben 7,5 milioni di euro. 6 milioni sono quelli dedicati solo alla scuola, mentre fino all'anno scorso nello stesso ammontare si trovavano anche i progetti educativi per la prima infanzia.
Un milione e mezzo, invece, quelli destinati alla formazione 0-6 anni con un impegno specifico per la formazione di educatrici e educatori per i nidi, così da costruire un vero sistema integrato che porti continuità tra gli asili nido e la scuola dell'infanzia.
Un indirizzo che è oggi nazionale, ma che la Regione Toscana fa da anni con già l'investimento di tre milioni in tre anni per il rafforzamento dei coordinamenti territoriali. Importante anche il tema dell'edilizia scolastica, con oltre 100 milioni investiti in tutta la Regione. Numerose anche le inaugurazioni di questi giorni in tutto il territorio da Calci al Cino di Pistoia, ma anche Ribolla a Roccastrada con un intervento di ben 15 milioni di euro.
Diversi anche i progetti per l'inclusione con il Pacchetto scuola, questa volta destinati alle aree meno agiate con interventi e agevolazioni sul trasporto pubblico. Un focus è stato anche quello sui nidi gratis. Anche quest'anno, infatti, la Toscana permette a tutti coloro che hanno un Isee inferiore ai 35mila euro di poter accedere ai nidi in modo totalmente gratuito. Agevolazioni sono rivolte anche a chi ha un Isee tra i 35mila e i 50mila.
L'ammontare per questo intervento è di 40milioni. Un intervento che ha permesso di aumentare fino al 44% la frequentazione degli aventi diritto, rispetto al 38% precedente. Un bando che ha permesso a 12mila famiglie di poter accedere ai nidi, che potrebbero arrivare a 15mila per la riapertura del bando in questi giorni.
"Se tutte le Regioni facessero come la Toscana noi potremmo, in un accordo tra la Conferenza delle regioni e il ministro competente, solo con 500 milioni che potrebbe mettere lo Stato per coprire altre fasce di reddito, assicurare in tutta Italia gli asili nido gratis", ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani.
"Le fonti di preoccupazione sono molte per il nuovo anno scolastico, soprattutto sul tema degli organici di docenti, docenti di sostegno, ma anche del personale Ata. Vediamo un grande caos a livello nazionale, forse il ministro Valditara avrebbe dovuto preoccuparsi più di questo rispetto al liceo del made in Italy", ha affermato l'assessora regionale all'Istruzione, Alessandra Nardini.
"Investiamo sulle politiche di genere e sull'inclusione e ne siamo fieri. Lo dico perché le forze politiche di maggioranza hanno approvato un atto di indirizzo che vuole vietare la cosiddetta teoria gender nelle scuole. Intanto la teoria gender non esiste, ma accanto a questo noi crediamo che non si debba poi piangere lacrime di coccodrillo all'ennesimo femminicidio oppure quando ragazzi omosessuali o ragazze lesbiche vengono gonfiate di botte. Si deve soprattutto lavorare sulla prevenzione per rimuovere discriminazioni, pregiudizi e stereotipi. E questo lo si può fare solo partendo alle scuole", ha concluso l'assessora Nardini.