
Satispay, boom della app 'made in Italy'
Quasi 4 milioni di persone che la utilizzano quotidianamente per effettuare transazioni, che nel 2022 hanno raggiunto un volume pari a 2 miliardi di euro, avviandosi al raddoppio nel 2023. Numeri importanti che però non bastano a raccontare la realtà di Satispay, società italiana che ha sviluppato e gestisce un vero e proprio circuito di pagamento alternativo a quelli tradizionali, a cui si accede tramite l'omonima app per pagare e trasferire il denaro digitalmente.
Dal 2015, anno di ingresso sul mercato, a oggi il gruppo ha infatti visto crescere in maniera esponenziale l’utilizzo della sua tecnologia sia da parte degli utenti, sia da parte degli esercenti (oltre 262 mila quelli che l’hanno già adottata) i quali non hanno canoni mensili o commissioni per micropagamenti sotto i 10 euro e soli 20 centesimi per importi superiori.
A fare la differenza, però, non sono solo i costi e la trasparenza, ma la semplicità di utilizzo di questo sistema: tutto viene gestito attraverso un’app molto intuitiva che i consumatori usano per pagare online o nei negozi con qualsiasi dispositivo l’esercente scelga per accettare i pagamenti con la sua app: dallo smartphone al registratore di cassa, fino al POS o/e il QR code. Così, sia che si voglia pagare un semplice caffè al bar sia che si decida di versare la propria quota per una regalo di gruppo o restituire i soldi a un amico, è sufficiente selezionare il beneficiario, scrivere la cifra e fare clic su “paga”.
D’altronde se la pandemia ha sicuramente dato un’accelerazione all’utilizzo dei pagamenti elettronici, è fuor di dubbio che questi siano ormai diventati una parte integrante della vita di ognuno di noi, come dimostra, ad esempio, il fatto che si è via via alzato l’importo medio dei pagamenti stessi.
Secondo una ricerca dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, l’anno scorso il transato attraverso questi nuovi metodi ha registrato una crescita del 18%. La stessa indagine evidenza anche come il 73% di quelli effettuati in negozi senza l’utilizzo del sistema NFC (carte virtualizzate, per intenderci) siano passati proprio attraverso Satispay. Dunque in una società sempre più connessa questa innovazione disruptive ‘made in Italy’ sta conquistando rapidamente nuovi settori merceologici, cultura e spettacoli compresi.
Ormai non è più raro acquistare un biglietto del cinema o del teatro attraverso questa app, che allo stesso tempo permette anche di effettuare ricariche telefoniche istantanee, pagare su distributori automatici, i parcheggi e anche i trasporti pubblici. Inoltre con lo stesso “borsellino elettronico” è pure possibile pagare bollettini, il bollo auto/moto e persino la Pubblica amministrazione. Questi alcuni dei tanti servizi che Satispay offre mantenendo la sua promessa: semplificare la vita alle persone nel quotidiano.
Ma non finisce qui. Satispay, che lo scorso settembre è diventata un unicorno (superando la fatidica quota della valutazione da un miliardo di euro), ha deciso di espandersi. È quindi sbarcata prima in Lussemburgo, mentre da pochi mesi è attiva pure in Francia in città come Metz, Mentone, Thionville, Nizza, con quell’approccio sulle singole città che continua a riservare anche all’Italia in una logica di massima attenzione ai bisogni del tessuto locale.
L’obiettivo è ampliare il network di esercenti e utenti per creare il primo e più importante network di pagamento europeo. Insomma ancora una volta il ‘made in Italy’ sembra essere partito alla conquista del mondo.