Prada inaugura lo stabilimento di Torgiano: è il “Polo della maglieria”

Nel 2001 i dipendenti dello stabilimento umbro erano 39, poi sono passati a 105 nel 2017 e oggi sono 214. Parola d'ordine "Tutelare il made in Italy"

Andrea Guerra

Andrea Guerra

Torgiano (Perugia), 7 maggio 2024 - Prada, approdata in Umbria nel 2000, ora apre le porte dello stabilimento di Torgiano (Perugia) dedicato alla progettazione e alla produzione dei capi e semilavorati di maglieria dei brand del Gruppo. Dopo un importante intervento di ampliamento e riqualificazione portato a termine nel corso del 2023, il polo è stato presentato oggi alla stampa e alle istituzioni del territorio, alla presenza dell'amministratore delegato del gruppo, Andrea Guerra e di Lorenzo Bertelli, direttore del marketing, a capo della Corporate Social Responsibility. "Questo per tanti anni - ricorda Guerra - è stato un piccolo luogo importante, sempre legato alla tradizione umbra della maglieria, in cui venivano fatte attività di pre produzione, studio, analisi, ricerca e invenzione prodotto. Negli ultimi 6/7 anni, con la crescita straordinaria del segmento della maglieria si è deciso di creare un polo industriale a tutto tondo e si è irrobustita la parte di realizzazione prodotto e si è creato un polo di produzione''.

''Questo incontro rappresenta un simbolo di tante cose che questo gruppo ha fatto negli ultimi 40/50 anni in Italia - ha spiegato Guerra - penso siano cose importanti da sottolineare. Il gruppo Prada, con questo doppio cuore e testa tra Milano e il centro Italia, è riuscito a costruire un network aperto di relazioni e di intelligenza. Un tempo si parlava di filiera ed era sempre una suddivisione di fasi di lavoro in verticale: oggi siamo nel mezzo di network aperti in cui il gruppo è riuscito, con grande capacità, a tenere insieme un numero di partite. Questo mix tra competenze di mano, cuore, testa ha consentito al gruppo di crescere in modo esponenziale in tutti questi anni''.

Il Gruppo Prada si è insediato a Torgiano nei primi anni 2000. Da allora, la struttura è cresciuta sensibilmente: è stata raddoppiata la superficie dell'edificio per la prima volta nel 2017 e un secondo ampliamento si è concluso alla fine dello scorso anno, portando il totale dell'area occupata dal sito industriale agli attuali 9.000 metri quadrati. Grazie a questo intervento è stato possibile internalizzare tutte le principali fasi di progettazione e produzione dei capi di maglieria e di accogliere anche i corsi di formazione della Prada Group Academy all'interno della struttura. All'esterno, un parco di nuova realizzazione di oltre 15.000 metri quadrati di aree verdi circonda l'edificio, integrandolo con il territorio. Nel 2001 i dipendenti dello stabilimento erano solo 39, poi sono passati a 105 nel 2017 e oggi sono 214".

Con l'occasione Guerra ha ricordato che 'Il Gruppo ha intrapreso un percorso generazionale da 6 anni ormai e i risultati sia numerici sia culturali ne dimostrano l'evoluzione. Non è però facile il passaggio generazionale soprattutto quando hai due fondatori a bordo. Allora ci vuole intelligenza, lungimiranza e fasi di lavoro lunghe e poi la necessità di un fantastico rispetto tra le persone nel momento in cui questo esiste. La ricetta normalmente riesce'.

Quanto al futuro e rispondendo a chi gli chiedeva se l'indagine per caporalato che coinvolge il gruppo Armani possa avere un impatto sull'immagine all'estero della manifattura italiana,   "Prada - puntualizza Bertelli - si guarderà sempre attorno per valutare potenziali opportunità ma non possiamo commentare questioni che riguardano Armani. Incidenti ci sono sempre e possono capitare - ha aggiunto Bertelli tornando sull'indagine di Armani -. Tutelare il Made in Italy significa tutelarne l'immagine all'estero e fare ciò tramite grande governance e processi più forti".