Musk punta 1,5 miliardi sui Bitcoin. 'Usateli per comprare le mie auto'

La criptovaluta sarà accettata da Tesla come forma di pagamento. E il suo valore schizza a livelli record

L’imprenditore di origine sudafricana Elon Musk, 49 anni, fondatore di Tesla e SpaceX

L’imprenditore di origine sudafricana Elon Musk, 49 anni, fondatore di Tesla e SpaceX

Si muove Elon Musk e il mercato dei Bitcoin s’impenna. Il patron di Tesla non aveva fatto mistero della sua simpatia per le criptovalute quando, pochi giorni fa, aveva fatto comparire l’hashtag #bitcoin sul suo profilo Twitter. E così non sorprende più di tanto, se non per l’entità della cifra, la notizia che la sua creatura, Tesla, abbia investito ben 1,5 miliardi di dollari nella criptovaluta più scambiata nel mondo, nel quadro delle sue politiche di diversificazione degli asset. Ma non basta. L’azienda californiana di auto elettriche di alta gamma ha aggiunto che nel prossimo futuro intende accettare il Bitcoin come strumento di pagamento per le sue auto. È bastato questo duplice annuncio per mettere le ali al volatile andamento della criptovaluta, che dopo i cali dei mesi scorsi è balzata del 15% fino al nuovo record di oltre 44.500 dollari. 

Sugli scudi anche altre criptovalute come Ethereum, salita anch’essa al record di 1.771 dollari. La decisione di Tesla è contenuta in una comunicazione alla Sec, la Consob americana, in cui si spiega come accettare il Bitcoin garantisca «più flessibilità per diversificare e massimizzare ulteriormente gli utili». Musk è però al centro delle polemiche per aver provocato nelle ultime settimane, attraverso una serie di tweet, un incremento del valore delle criptovalute, non solo il Bitcoin ma anche la meno conosciuta Dogecoin, schizzata del 65% in 24 ore dopo una serie di tweet del fondatore di Tesla e di alcuni artisti, dal rapper Snoop Dogg a Gene Simmons dei Kiss. Giusto una settimana fa Musk aveva scritto via Twitter che il Bitcoin è sul punto di essere largamente accettato tra gli investitori, preparando il terreno alla svolta di Tesla. Una mossa che potrebbe diventare un gamechanger per la criptovaluta, su cui finora il mondo degli investitori si è diviso tra coloro che ci hanno creduto, investendoci e spesso incassando lauti profitti, e quelli invece che l’hanno guardata con scetticismo mettendo in guardia dal pericolo di una nuova bolla finanziaria. 

«Adesso gli investitori e altri osservatori del settore guarderanno da vicino per vedere se altre società seguono l’esempio di Tesla su questo percorso delle criptovalute o se invece saranno solo pochi nomi a compiere questo salto strategico con il Bitcoin», ha commentato Dan Ives di Wedbush. «Accettando il Bitcoin come mezzo di pagamento Tesla sta creando il primo grande esperimento di utilizzo delle criptovalute nei consumi», osserva Danyaal Rashid, analista di GlobalData. «Il punto critico è la volatilità di queste valute. Oscillazioni del 10-20% nell’arco di pochi giorni sono comuni e questo per un’azienda come Tesla non è facile da sostenere».  Ora cosa succederà al Bitcoin? Da giorni la moneta virtuale creata da Satoshi Nakamoto (uno pseudonimo che nasconde un gruppo di informatici) si stava muovendo lateralmente al di sotto dei suoi precedenti record, messi a segno a inizio gennaio a 41.921 dollari. Ma sono bastate poche parole di Musk per spingerla su nuovi massimi storici, a 44.595 dollari. Sulla più blasonata delle criptovalute, insomma, c’è tanta euforia. Chi prima era scettico, come Jp Morgan, ha cominciato a cambiare idea e tanti altri stanno aprendo ai pagamenti in bitcoin, come PayPal, che in tal senso è già operativa in America. E intanto aumentano gli strumenti quotati sui mercati regolamentati da 21Shares, VanEck e Xbt Provider, che permettono di trasformarli in investimenti.