MONICA PIERACCINI
Economia

Scatta la maratona Imu. Seconde case nel mirino, prima rata da oltre 500 euro

E’ l’importo medio dell’acconto da versare entro il 16 giugno. Ma le abitazioni principali nelle categorie A1, A8 e A9 pagano in media 2.600 euro all’anno. Altri aumenti in dicembre

Sportello Imu

Firenze, 12 giugno 2023 - E’ una scadenza che preoccupa quella del 16 giugno, data del versamento della prima rata Imu (esente l’abitazione principale, purché non di lusso e non rientri nelle categorie A1, A8, A9). Secondo il recente rapporto di Uil servizio lavoro, coesione e territorio si pagheranno mediamente oltre 500 euro, esattamente 537, per una seconda casa. Nell’intero anno il costo medio che dovranno sostenere i proprietari, per il 41% costituiti da lavoratori dipendenti e pensionati, sfiorerà i 1.100 euro e salirà a oltre 2.600 euro per l’anno 2023 per le abitazioni principali che rientrano nelle categorie di lusso A1, A8 e A9, e che spesso di lusso non sono. Ma ci sono città dove queste cifre sono più alte.

"Anche in questo – commenta il segretario generale della Uil Toscana, Paolo Fantappiè – la nostra regione si dimostra una terra cara: Grosseto ad esempio risulta la seconda città italiana, dietro a Roma, per costo dell’Imu delle abitazioni principali di lusso con una media annua di 6.402 euro totali; Firenze è la quarta città italiana per quote relative alle seconde pertinenze (cantine e garage); Siena ha l’aliquota relativa alle seconde case all’11,2 per mille". Siena è infatti tra le 17 città, insieme a Massa, con l’11 per mille, in cui è in vigore la ex addizionale della Tasi, per cui, in questi Comuni, le aliquote superano la soglia massima dell’Imu (10,6 per mille). Altre 75 città capoluogo, sempre sulle seconde case, applicano l’aliquota del 10,6 per mille, tra cui Firenze. "Un fiume di denaro – prosegue Fantappié – che dovrà essere investito per contrastare fenomeni socialmente devastanti come l’emergenza abitativa, la vivibilità delle città d’arte legata all’overtourism e altre carenze in servizi sociali, come i posti limitati agli asili nido".

In realtà, se gli acconti, che dovranno essere pagati entro il 16 giugno, saranno in linea con quanto versato in questo periodo lo scorso anno, qualche amara sorpresa potrebbe esserci al pagamento del saldo, il prossimo 18 dicembre. Sul saldo, infatti, anche in Toscana, i Comuni che ancora non applicano l’aliquota più alta o che hanno deciso o decideranno di eliminare o ridurre alcune agevolazioni introdotte gli anni scorsi potrebbero deliberare ritocchi al rialzo. E’ quanto ha fatto ad esempio Agliana, in provincia di Pistoia, dove l’aliquota è passata dal 9,6 al 10,6 per mille, anche se per contro sono state previste agevolazioni del 10%, per esempio sugli immobili appartenenti alla categoria D, di nuova costruzione, destinati a nuovi insediamenti commerciali, industriali e di servizi. Altri comuni potrebbero aggiungersi: hanno tempo infatti fino al 14 ottobre 2023 per inviare le delibere sull’Imu al ministero dell’Economia e Finanze, che dovrà poi pubblicarle sul sito entro il 18 ottobre 2023.

Le novità

Sono tre le novità dell’Imu 2023. La prima è quella che riguarda l’agevolazione riconosciuta a ciascun possessore di un immobile ad uso abitativo, comprese le pertinenze, purché vi abbia stabilito la dimora e la residenza anagrafica indipendentemente dalla residenza e dimora degli altri membri della famiglia. Nella casistica rientrano i coniugi che risiedono in case diverse. Quindi, chi ha già versato l’Imu secondo le disposizioni precedenti alla sentenza della Corte Costituzionale (è la n. 209 depositata il 13 ottobre 2022) può richiedere entro cinque anni al Comune il rimborso dell’imposta versata e non dovuta.

La seconda novità riguarda gli immobili di proprietà di cittadini residenti all’estero, titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia e residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia. Da quest’anno possono usufruire della riduzione del 50% dell’Imu dovuta su un unico immobile, non locato né concesso in comodato gratuito, anziché del 62,5% come invece previsto per l’anno 2022.

Infine, la legge di bilancio 2023 ha disposto l’esenzione per gli immobili non utilizzabili né disponibili per i quali sia stata presentata denuncia di occupazione abusiva o qualora sia iniziata un’azione giudiziaria penale. Per fruire dell’esenzione occorre presentare apposita comunicazione al Comune e allo stesso modo va comunicata poi l’eventuale cessione dei presupposti per beneficiare dell’esonero. Si tratta purtroppo di casi che specie nelle grabdi città o nei centri ad alta tensione abitativa, stanno assumendo una certa rilevanza.

Il caso Mugello

Il governo ha stabilito che non dovranno pagare l’acconto Imu entro il 16 giugno i proprietari di case che si trovano nelle aree alluvionate del Mugello, nei comuni di Firenzuola, Marradi, Londa e Palazzuolo sul Senio. E’ solo un rinvio, però, perché la nuova data è fissata al 20 novembre. 

Gli sconti

Confermate le riduzioni del 25% sull’Imu per i proprietari di immobili affittati con contratto concordato, oppure del 50% per le case concesse in comodato d’uso a un parente diretto; sconto del 50% anche gli immobili storici e vincolati dai Beni Culturali e per quelli inagiili o inabitabili.  

Il pagamento

Come si paga l’Imu? L’Imu può esser pagata con bollettino postale o con modello F24, anche online, via home banking, oppure tramite PagoPa o tramite il proprio commercialista o consulente fiscale. Nell’F24 va inserito il codice tributo e il totale riferito all’acconto.