Toscana, impennata degli affitti. A Massa Carrara aumento del 30% in un anno

L'indagine di Idealista: Firenze terza in Italia con un affitto medio di 17,3 euro al metro quadrato. Stabili i prezzi di vendita

Affitti

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Firenze, 1 febbraio 2023 – Sempre più cari gli affitti in Toscana. Secondo un'indagine di Idealista, i prezzi delle locazioni nella nostra regione sono quelli che aumentano di più in Italia a gennaio 2023, con il +5,7% rispetto al mese precedente e +13,2% rispetto ad un anno fa. Seguono Emilia-Romagna (+5,5%) e Umbria (+3,2%), tutti sopra la media nazionale che si ferma invece al +1,9%. Mediamente il canone di locazione in Toscana si attesta sui 14,7 euro al metro quadrato. Secondo gli esperti, l'aumento degli affitti è dovuto in gran parte allla carenza dell'offerta degli immobili in locazione sul mercato.

Per quanto riguarda le città, Milano, con locazione media di 21,4 euro al metro quadrato, è quella più cara, ai massimi da quando l’indicatore di Idealista è stato creato, cioè nel 2012. La segue Venezia, con 18 euro al metro quadrato, mentre Firenze è terza, con 17,3 euro al metro quadrato, quindi Bologna (16,6 euro/m2) e Roma (14,1 euro/m2).

Le province toscane dove gli affitti aumentano di più

A Massa Carrara gli affitti sono aumentati di quasi il 30% rispetto a gennaio 2022, con una locazione che in media è di 12,2 euro al metro quadrato. Rincari consistenti anche a Lucca (+22,5% in un anno) e Arezzo (+20,3%), mentre a Firenze l'aumento è del +3,8%, con una media di 14,8 euro al metro quadrato.

I prezzi di vendita degli immobili in Toscana

Sono mediamente stabili i prezzi di vendita degli immobili nella regione. A dicembre 2022 si sono attestati sui 2.364 euro al metro quadrato, lo 0,4% in più rispetto allo stesso mese 2021. A rincarare di più in un anno i prezzi delle case a Livorno (+2,3%, 2.255 euro al metro quadrato), Prato (+2,2%, 2.066 euro al metro quadrato) e Firenze (+2%, 2.975 euro al metro quadrato).

Marchetti (Confai): “Sempre maggiore attenzione degli acquirenti all'efficienza energetica dell'immobile”

“L’efficienza energetica ancora non condiziona troppo la scelta di una casa, ma è un valore aggiunto che inizia a incidere”. E' quanto afferma Stefano Marchetti, presidente di Confai, la categoria degli agenti immobiliari di Confartigianato Firenze, alla luce della direttiva europea per le case green. “C’è una sempre maggior attenzione da parte degli acquirenti al risparmio in bolletta e alla riduzione delle dispersioni. Una casa di circa 100 metri quadri ed efficientata nel Centro Italia – spiega citando dati di Immobiliare.it – consuma in media di gas 700 euro all’anno contro gli oltre mille di una non efficientata”. “Il problema – rileva Marchetti – è che le case efficientate sono ancora molto rare: quelle di classe A sono difficili da trovare, sono appena il 10% del patrimonio italiano, anche perché spesso sono solo di nuova costruzione, quelle dalla classe E in giù sono, invece, la stragrande maggioranza. Ancor più rare quelle di fascia media, dalla B alla D”.

La vera incognita sulla direttiva per le case green, sottolinea, “è sapere se ci saranno restrizioni alle compravendite o addirittura sanzioni. Le persone sono disposte ad affrontare lavori con l’obiettivo di stare meglio, di vedere il valore dell’immobile crescere e di risparmiare, ma hanno bisogno della copertura che solo gli incentivi statali possono dare”. Altro motivo di preoccupazione sono i mutui: “L’aumento dei tassi può portare una minima contrazione sul volume delle compravendite anche se, per adesso, si parla solo dei tassi e non delle garanzie. In caso di restrizioni sulle garanzie da parte delle banche, ci sarebbe una contrazione più marcata”.