Caro carburante, i distributori devono esporre il prezzo medio nazionale. Le proteste

Faib Confesercenti Firenze: “Follia, si confondono le idee agli automobilisti e non si risolve il problema. Per noi solo 47 millesimi al litro, mentre lo Stato, tra tasse e accise, incassa il 60%”

Un benzinaio fa il pieno a un veicolo (foto d’archivio)

Un benzinaio fa il pieno a un veicolo (foto d’archivio)

Firenze, 11 gennaio 2023 – Secondo quanto previsto dal decreto varato dal consiglio dei ministri, i benzinai dovranno esporre il cartello con il prezzo medio nazionale dei carburanti che ogni giorno sarà elaborato dal ministro dell'Ambiente. Affiancherà quello, già visibile in qualunque stazione di servizio, con i prezzi applicati dal gestore. Un provvedimento introdotto dal governo per contrastare eventuali speculazioni. L'Antitrust vigilerà, mentre la guardia di finanza effettuerà dei controlli sul rispetto della norma. In caso di violazione sono previste delle sanzioni, mentre l'accertamento di una recidività potrebbe portare alla sospensione delle attività per un periodo minimo di 7 ed uno massimo di 90 giorni.

Non ci stanno, però, i benzinai. “I rincari non sono certo colpa nostra, ma del taglio delle accise. I prezzi, anche in via Senese, dove ho il distributore – spiega Federico Valacchi, presidente di Faib Confesercenti Firenze - sono aumentati esattamente di 18 centesimi e tre da quando è terminato lo sconto sulle accise”. “In quanto al cartello da esporre, ancora non è chiaro come dovrà essere fatto. Solitamente è la compagnia petrolifera che si occupa di fornire e gestire la cartellonistica. Forse questa volta se ne occuperà lo Stato, chissà. Sicuramente esporre il cartello con il prezzo medio giornaliero dei carburanti non risolve il problema degli aumenti e confonderà ancora di più le idee ai cittadini che si fermano a mettere benzina”, conclude Valacchi, ricordando che “lo Stato, tra tasse e accise, incassa il 60% del prezzo al litro dei carburanti, mentre ai gestori va mediamente 47 millesimi”.

L'ondata di prezzi 'anomali': cosa dice l'indagine di Altroconsumo L'associazione dei consumatori Altroconsumo ha calcolato per 12 città in Italia, tra cui Firenze, i prezzi medi dei carburanti nelle giornate dal 29 dicembre 2022 all'8 gennaio 2023, cioè prima e dopo la fine degli sconti sulle accise, utilizzando i dati pubblicati ogni giorno dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. Poi ha messo a confronto il prezzo medio del 29 dicembre e quello dell'8 gennaio. Se l'incremento di prezzo fosse dovuto esclusivamente alla fine degli sconti governativi sulle accise, fa presente l'associazione dei consumatori, benzina e gasolio sarebbero dovute rincarare, rispettivamente, dell'11,1% e del 10,7%. In 9 città su 12 non è stato però così. Anche Firenze, seppur di poco, registra un aumento anomalo: +11,9% sulla benzina, pari ad un incremento di oltre 19 centesimi al litro nell'arco di una decina di giorni.