Prestiti per viaggiare, è boom. L’importo medio richiesto supera gli 8.500 euro

Sale nel frattempo anche la rata del mutuo: i consigli di Federconsumatori Toscana

Barometro Crif, prestiti in aumento

Barometro Crif, prestiti in aumento

Firenze, 3 maggio 2023 – Dopo lo stop della pandemia, si torna a viaggiare, anche se i soldi non si hanno. L'ultimo barometro Crif sul credito delle famiglie, registra infatti nel primo trimestre 2023 un consistente aumento per le richieste di prestiti (tra finalizzati e personali), che salgono del 7,2% e, tra le finalità, è boom per i viaggi. I prestiti per andare in vacanza sono infatti aumentati in modo consistente nel corso del 2022, segnando un +302% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo 2021 e un +26% nell'ultimo trimestre rispetto all'anno precedente.

Aumenta anche la sensibilità delle famiglie verso i mezzi alternativi all'auto: i prestiti per l'acquisti di motociclette, biciclette e monopattini sono cresciuti dall'inizio del 2022 fino alla fine dell'anno del 15%

L'importo medio richiesto

L’importo medio richiesto, nell’aggregato dei prestiti personali e finalizzati, si attesta secondo il barometro Crif a 8.596 euro, in leggera diminuzione (-0,2%) rispetto al primo trimestre 2022, a conferma del fatto che le famiglie propendono per un credito rateale con importi più contenuti. Un finanziamento su due presenta un importo inferiore ai 5mila euro (53,1% del totale), mentre un 34,7% richiede un prestito tra 5mila e 20mila euro e solo una piccola fetta di richiedenti supera i 20mila euro (12,2%). A prevalere nelle famiglie è quindi la prudenza, con piccoli importi dilazionati nel tempo: il 27,5% del totale sceglie di estinguere il finanziamento in cinque anni e un 20,6% nell’arco dei 25-36 mesi. Restano però in generale elevati gli impegni finanziari delle famiglie, che in questa fase, nel caso abbiano anche, oltre al prestito, un mutuo variabile acceso, devono sostenere anche l'aumento delle rate dovuto al rialzo dei tassi di interesse.

Tassi dei mutui in rialzo, cosa fare: i consigli di Federconsumatori Toscana

In questa fase delicata e ancora incerta, con l'inflazione che, secondo le stime preliminari di Istat, è di nuovo in rialzo, non è facile decidere come muoversi se si ha un mutuo variabile, soggetto alle oscillazioni del momento. Secondo i calcoli di mutuionline.it, che prende in considerazione le migliori offerte di mutuo sul mercato, ad aprile 2023 per accendere un mutuo da 150mila euro di durata 30 anni, richiesto per l'acquisto di un immobile da 200mila euro, si pagano 631,60 euro al mese per un tasso fisso, 697,23 euro per il variabile.

Ma chi invece il mutuo lo ha già? «Due sono gli strumenti a disposizione. Il primo – risponde Luca D'Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana – è la rinegoziazione del mutuo, che non è un obbligo per la banca, anche se con la legge di bilancio del 2023 gli istituti di credito devono consentire la rinegoziazione, ad esempio per passare da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso, a determinate condizioni, ovvero nel caso in cui il mutuo non sia superiore a 300mila euro, il richiedente non abbia Isee superiore a 35mila euro e sia in regola con il pagamento delle rate». «Il secondo strumento - prosegue il presidente di Federconsumatori Toscana – è invece la surroga, che consente di trasferire il mutuo dalla propria banca ad un'altra, eventualmente a migliori condizioni, in modo del tutto gratuito». Chi invece accende ora un mutuo, meglio il fisso o il variabile? «Sicuramente è più conveniente essere un consumatore consapevole e informato. Non è possibile sapere a priori quale mutuo sia il più conveniente.  Sappiamo in generale che quello a tasso fisso può costare di più, ma la rata resterà la stessa per un certo numero di anni, e che il variabile ha un tasso più basso, ma la rata è soggetta a oscillazioni. Tutto è ovviamente rapportato alla capacità reddituale di chi chiede il mutuo».