Ex Bekaert, i sindacati: "Bene il progetto Ge-Group, ma serve cautela"

Fiom, Fim e Uilm pronte a monitorare il progetto di Ge-Group. Sono ancora 26 i lavoratori ex Bekaert non ricollocati, più 50 con contratto a termine e un'altra cinquantina prossimi alla pensione

Bekaert

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Firenze, 5 agosto 2022 – Cautela. E' la parola più usata in questa fase dai sindacati dopo la presentazione del progetto di Ge-Group per la reindustrializzazione dell'area ex Bekaert di Figline Valdarno. Un progetto “futuristico”, come lo definisce la Cisl, che prevede, utilizzando i fondi del Pnrr destinati alla transizione energetica, la costruzione di un 'condominio' di energie alternative che saranno poi utilizzate da altre società. Aziende di eccellenza, ognuna per il proprio specifico settore, delle quali ancora non si conoscono i nomi.

“Crediamo serva prudenza e coraggio nel seguire costantemente il progetto. I tempi – commentano Flavia Capilli e Gino Turrini, della Fim Cisl Toscana, e Fabio Franchi, segretario generale della Cisl di Firenze e Prato – non saranno certo brevissimi e servirà una mole di formazione mirata alle professioni del futuro che si svilupperanno nella nuova fabbrica”. Per questo la sigla sindacale ha chiesto alla società capofila e alle istituzioni di monitorare “i progressi e i passi avanti che il progetto farà, in modo anche da dare gambe ancora più veloci al ricollocamento dei tanti lavoratori rimasti senza occupazione del territorio, a partire proprio dagli ex Bekaert non ancora ad oggi impiegati”.

Ricollocare i lavoratori ex Bekaert nel nuovo progetto di Ge-Group e la firma di un contratto vincolante di sviluppo è quanto chiede Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia. “E' arrivato il momento dei fatti, anche perché di parole ne sono state spese fin troppe e senza soluzione”, afferma. “Chiediamo pertanto al nuovo soggetto industriale, alla Regione e agli enti locali, di sottoscrivere in sede istituzionale, insieme alle altre organizzazioni sindacali, un contratto di sviluppo vincolante che stabilisca tempi, modi e criteri del piano di reindustrializzazione”. Quindi, “ un cronoprogramma che preveda ad ogni singola scadenza un incontro di verifica, partendo dal primo necessario step che è quello della bonifica ambientale dell’area di via Petrarca, fino ad arrivare al traguardo finale della totale reindustrializzazione e alla completa riattivazione dei 318 posti di lavoro”.

"Andiamoci cauti. Da quanto si evince da un primo contatto conoscitivo ed informale avuto in Regione con il potenziale acquirente dell'area ex Pirelli di Figline Valdarno, quello di Ge-Group sembrerebbe un bel progetto, di prospettiva e concreto, ma non bisogna farsi trascinare da facili entusiasmi o troppe aspettative, sia nei tempi che dal punto di vista occupazionale”, dice Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze. “Come sindacati, insieme alle istituzioni locali e con la regia della Regione Toscana, ci vedremo costantemente con la società acquirente per monitorarne gli sviluppi”.

A oggi, secondo i dati dei centri per l'impiego forniti ai sindacati, resterebbero ancora senza impiego 26 lavoratori ex Bekaert, più una cinquantina a contratto a termine e una ventina prossimi invece al pensionamento. "La questione, però - sottolinea Materazzi - non è solo e soltanto di ricollocare i 318 lavoratori brutalmente licenziati da Bekaert, magari accompagnandoli alla pensione o facendoli assumere a 50 chilometri da casa, ma di ricreare quei posti di lavoro cancellati dalla multinazionale belga e crearne di nuovi".