
L’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio
di Orlando Pacchiani
Una giornata sull’ottovolante, quella di ieri, per Banca Monte dei Paschi: da una parte l’annuncio del via libera all’Ops su Mediobanca da parte della Bce, con l’ufficialità che arriverà al più tardi oggi, dall’altra le indiscrezioni sul dossier aperto dalla commissione europea sulla vendita del 15 per cento avvenuta a novembre, su cui sta indagando la procura di Milano. Le anticipazioni rispettivamente di Reuters e Financial Times hanno scosso il panorama finanziario, arrivato in ogni caso al dunque di uno dei passaggi cruciali del riassetto del panorama creditizio italiano.
Per l’agenzia di stampa, il consiglio di vigilanza della Bce ha già dato il via libera all’operazione di Rocca Salimbeni e ora si attende la ratifica formale da parte del consiglio direttivo della Banca centrale europea. In ogni caso, il parere dovrebbe essere espresso entro la mezzanotte di questa sera. Nessun commento ufficiale da parte della Bce, nessuno da Banca Mps che, sottolineano fonti finanziarie, comunicherà in ogni caso tempestivamente la decisione. Come a dire che ancora manca comunque l’ultimo passaggio formale del percorso.
Ma la strada sembra aperta per quell’operazione che giusto un mese fa, al Consiglio nazionale della Fabi, l’amministratore delegato Luigi Lovaglio descriveva in termini ottimistici: "È un’operazione su cui deciderà il mercato e spero proprio che sia così, perché se decide il mercato la portiamo a casa in quanto crea valore per tutti", disse nell’occasione.
Se davvero, come pare, arriverà oggi il via libera ufficiale da parte della Bce, toccherà poi alla Consob ratificare l’operazione che potrebbe partire nella prima o nella seconda settimana di luglio, con un orizzonte temporale fino a un massimo di quaranta giorni a Borsa aperta, come indicato nel prospetto dell’Offerta di scambio. Ieri, nel quadro di una giornata di rialzo per Piazza Affari, il titolo di Banca Mps ha brillato con +7,03% (titolo a 7,40 euro), mentre anche Mediobanca è cresciuta del 4,21%, a 19,94 euro.
Se la partita tecnica appare indirizzata verso il momento decisivo, resta da capire come evolverà quella sulla vendita del 15% delle azioni della Banca a novembre: secondo il Ft la Commissione europea starebbe valutando se quell’operazione fu equa, per capire cioè se alcuni investitori nazionali e internazionali (come Unicredit, il fondo Norges e BlackRock) siano di fatti stati esclusi per favorire gli investitori Banco Bpm, Anima, Delfin, Caltagirone.
"Il collocamento è stato condotto in modo corretto e trasparente – la replica di Banca Akros, che ha curato l’operazione –, nel rispetto delle norme e delle prassi che regolano tali operazioni: nessun ordine di acquisto correttamente inoltrato è stato ignorato". Sulla vicenda, in seguito a una querela per diffamazione, ha avviato un’indagine la Procura della Repubblica di Milano che ha già ascoltato, tra gli altri, il ceo di Unicredit Andrea Orcel.